Gino Pasqualotto: «Noi mai coinvolti e il debito pro capite è troppo alto»
«Al di là dei dubbi sugli effettivi benefici della fusione, non condividiamo il metodo con cui la maggioranza sta portando avanti il percorso. Predominano fretta, decisioni calate dall’alto e nullo coinvolgimento della minoranza». A evidenziarlo è Gino Pasqualotto, capogruppo di “Lentiai, scriviamo il domani”, che punta l’attenzione anche su un altro aspetto: «A noi della minoranza la copia dello studio di fattibilità è stata inviata solo ieri alle 12 (lunedì, ndr). Il documento è corposo, conta oltre 100 pagine e per analizzarlo ci vuole tempo». Ieri sera alle 18 lo Studio Sistema Susio ha incontrato i consigli comunali di Mel e Lentiai. «Anche di questa riunione siamo stati informati telefonicamente e via mail soltanto ieri (lunedì, ndr)», dice ancora Pasqualotto. «Non ci sembra una modalità di lavoro corretta dal punto di vista istituzionale. Le persone lavorano e non possono essere contattate all’ultimo momento, soprattutto se si tratta di un tema così importante come quello della fusione». Il capogruppo di minoranza ribadisce poi le perplessità già sollevate nell’incontro che si era tenuto lo scorso novembre. «Lo stesso studio di fattibilità dice che lo stock di debito di Mel è pari a 2.826.307 euro, mentre quello di Lentiai è di 3.123.461. L'indebitamento medio pro capite è di 1.038,73 euro, più del doppio rispetto a Mel», sottolinea. «Inoltre, a Lentiai la pressione fiscale ammonta a 520 euro a testa, molto più elevata d iMel. C’è quindi, tra gli altri, un problema di sperequazione. Il mantenimento della differenziazione delle aliquote è possibile per un periodo massimo di cinque anni dopo la fusione, con l’obiettivo di una graduale convergenza nel tempo. Ma intanto i cittadini di Lentiai continuerebbero a pagare di più». (m.r.)
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