Gattini trovati morti in strada «Lanciati da un’auto in corsa»

L’associazione Apaca denuncia l’uccisione dei mici lungo via Chioli «Per non avere cucciolate c’è la sterilizzazione»

LAMON

È accaduto in via Chioli, la strada che congiunge Lamon alla frazione di Arina. Tre gattini sono stati rinvenuti da un’automobilista con il cranio fracassato: «Molto probabilmente lanciati dal finestrino di una macchina contro il muro che delimita la carreggiata».

A denunciare il gesto di crudeltà gratuita contro gli animali è l’associazione Apaca di Belluno, che ha raccolto la testimonianza della guidatrice che ha trovato i gattini.

La testimone racconta di averli avvistati a margine della strada, di essersi fermata per soccorrerli, ma di non aver potuto far altro che raccoglierli per seppellirli, un gesto di pietà dopo lo sgomento provato per tanta crudeltà.

«Siamo stati coinvolti», dice Paola Lotto, presidente dell’associazione Apaca, «soprattutto per cercare di rendere noto il fatto, affinché si sappia della crudeltà di cui sono capaci esseri che di umano hanno veramente poco. Per non avere cucciolate indesiderate basta sterilizzare e se non si sa come sistemare dei cuccioli bisogna chiedere aiuto e non massacrarli: noi ci occupiamo di cani, ma ci sono associazioni e gattare che da sempre operano su tutto il territorio della provincia e che provano, pur tra mille difficoltà, a salvare gatti e cuccioli, cercando per loro una sistemazione in famiglia».

L’invito che Apaca rivolge soprattutto ai bellunesi – perché, sottolinea l’associazione, in realtà molti turisti già lo stanno facendo quando si imbattono, ad esempio, in cattive detenzioni – è di denunciare animalicidi come questo, così come i maltrattamenti che continuano ad essere inflitti a troppi animali sia domestici, che da reddito.

«A chi presentare le denunce? Ai vigili urbani, ai carabinieri forestali, alla polizia provinciale ma anche alla polizia di Stato e alla guardia di finanza, corredando l’esposto con qualche foto», spiega Apaca. «Tutte le forze dell’ordine hanno l’obbligo di intervenire e un rifiuto a ricevere la denuncia o a procedere è penalmente rilevante». —

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