Fusione Comuni agordini, Gosaldo e Taibon contrari

Voltago. I 5 Stelle spingono: l’accorpamento farà risparmiare 1,2 milioni di euro. I sindaci Dalle Feste e Tormen: «Solo una moda, mancherebbero altri contributi»

VOLTAGO. «Se vi fondete risparmierete complessivamente un milione e 220 mila euro, senza contare i contributi che riceverete dallo Stato e dalla Regione». Ma i sindaci di Gosaldo e Taibon annunciano la loro contrarietà a quella che definiscono una “moda”.

Venerdì sera si è svolto a Voltago un interessante incontro sulla questione delle fusioni dei Comuni, organizzato dal Movimento 5 Stelle. Tra i relatori c’erano il parlamentare bellunese Federico D’Incà, il consigliere regionale Simone Scarabel e il consigliere comunale di Alano di Piave, Antonio Codemo. Di fronte una quarantina di persone, fra cui i sindaci di Voltago, Gosaldo, Rivamonte, La Valle, Taibon e Alleghe. Assente il Comune di Agordo. Incontro interessante, con le due posizioni sulle fusioni, favorevole e contraria, confrontatesi sui pro e i contro. Favorevole è senz’altro il Movimento 5 Stelle che, con D’Incà e Codemo, dopo aver spiegato il percorso per arrivare alla fusione e analizzato il caso-Alpago, ne ha evidenziato i vantaggi economici. «Secondo il Sose (Soluzioni per il sistema economico, ndr)», hanno spiegato i due pentastellati, «con la fusione dei sei Comuni della Conca agordina avremo risparmi di spesa pari a 1.220.830 euro. Contando 9391 abitanti, 130 euro per abitante: il 37 per cento dell’Imu accertata dai sei Comuni».

Una cifra alla quale si aggiungerebbero i contributi da Stato e dalla Regione e altri vantaggi di carattere organizzativo. «Il contributo straordinario statale», hanno aggiunto i due esponenti del movimento 5 Stelle, «sarà valido per 10 anni a decorrere dalla fusione, quello regionale sarà triennale. Il primo è stato elevato al 40 per cento dei trasferimenti attribuiti per l’anno 2010, il secondo è di 50 mila euro per Comune, 10 euro per abitante, 50 mila euro in misura fissa a cui si aggiunge l’aliquota dello 0,5 per cento da applicare sulle spese correnti con un importo massimo di contributo pari a 100 mila euro».

Numeri importanti che, tuttavia, non hanno convinto tutti i presenti, tantomeno i sindaci di Gosaldo, Giocondo Dalle Feste, e di Taibon, Silvia Tormen. «Gosaldo, Voltago e Taibon», ha rimarcato il primo, «ricevono i Fondi di confine. Se si fondono perdono un milione di euro l’anno. Ma non c’è solo questo: il decreto Scajola dà diritto a ogni sede comunale di avere un ufficio postale aperto per 15 ore a settimana. Se Gosaldo non è più Comune, io perdo le poste. Se si fondono i Comuni bisogna unificare anche i Prg e non è così facile. Voi ci avete detto che in Germania hanno ridotto notevolmente il numero dei Comuni, ma perché in Austria questo non è successo e ci sono tanti piccoli Comuni di montagna che tengono i servizi, la popolazione e salvaguardano il territorio? Io non ci sto, voi stasera non ci avete detto gli svantaggi della fusione».

Quella sulle fusioni «è una bella propaganda, che sa molto di vendita», gli ha fatto eco Silvia Tormen. «Togliere a una comunità la propria rappresentanza è pericoloso. E poi spiegatemi, perché gli stessi enti che hanno mandato in sofferenza i Comuni con tagli di trasferimenti e normative adesso danno loro soldi a fiumi se si fondono. È il gioco delle tre carte». (g.san.)

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