Fumegai, un abitante fa rivivere la borgata

Fumegai è tornato alla vita. E lo ha fatto grazie ad un nuovo abitante, incredibile ma vero: la persona in questione si chiama Cristian, trentottenne trevigiano, che da un po’ di tempo vive nell’antica borgata di case abbandonate appaiate a 542 metri d’altitudine in Val di Carazzagno a Rocca d’Arsiè, dopo il lago del Corlo.. Il luogo è divenuto famoso negli ultimi due anni grazie al progetto elaborato dal fotografo di Volpago del Montello Massimo Zanetti, culminato con la stesura del volume “Oblivion, il borgo fantasma”, scritto con la collaborazione dello scrittore Marco De Mattia e corredato da immagini che ruotano attorno ad una sottile e al tempo stesso coinvolgente trama di fondo.
Attorno a Fumegai sono poi state costruite mostre fotografiche presentate in vari luoghi del feltrino, le cui immagini sembravano sussurrare la vita di un tempo, di ciò che è stato, e di chi, in quel borgo, ha vissuto gioie ed emozioni per intere generazioni, ma anche tanta sofferenza. Gli ultimi abitanti, ricordati nell’appendice del libro, sono stati Giuseppe Strappazzon e Mario Bassani, oggi ultrasettantenni. Dai primi anni ’50 del secolo scorso, Fumegai risulta dunque del tutto abbandonata. La natura aveva di fatto finito per riprendere il sopravvento.
Questo stretto rapporto tra uomo e natura è però tornato a ripresentarsi in chiave moderna, grazie al nuovo inquilino, che negli ultimi mesi ha fatto di Fumegai la sua dimora, dalla quale emigrerà poi in settembre, per poi forse fare ritorno, un giorno: Cristian ha infatti ripulito la zona dalla sporcizia riqualificando una casa abbandonata, che ha pitturato e risistemato da cima a fondo per apporvi così i propri effetti personali.
Non essendoci collegamenti elettrici il giovane ha installato un pannello solare acquistandolo a proprie spese dal quale potersi così rifornire; per quanto riguarda l’acqua invece, il ruscello vicino l’abitazione è divenuto la sua principale fonte di sostentamento. Per sé stesso e per i due cani con i quali convive. C’è chi in paese lo ha visto salire e scendere da Fumegai, chiedendosi come possa vivere in posti così ardui e lontani da tutto.
«La passione per la montagna e per la vita solitaria penso lo abbiano motivato», spiega Massimo Zanetti, «però devo dire che i primi ad essere rimasti sorpresi positivamente dal fatto siamo stati lo scrittore De Mattia ed io: non potevamo infatti immaginare che a distanza di tempo Fumegai, dimenticato da tutti per interi decenni, potesse in qualche modo tornare a risplendere dopo che ne avevamo parlato nel nostro libro».
Il fotografo e lo scrittore non hanno perso tempo: entrambi hanno voluto incontrare Cristian, che ha spiegato loro la sua filosofia di vita, fatta di luoghi da esplorare cercando nel contempo di coglierne l’essenza. «Il ragazzo si sposterà tra qualche tempo», commenta il sindaco Luca Strappazzon, «e ha dimostrato buone intenzioni sistemando l’area. Per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente potrebbe senza dubbio essere d’esempio per tutti».
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI .
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi