Fu una cicca a scatenare il fuoco all’hotel Majoni a Cortina

Cortina. Prima udienza del processo a quattro persone per incendio colposo. Il sistema d’allarme non era a norma e non suonò: ben 74 evacuati nella notte

CORTINA. Una cicca avrebbe scatenato le fiamme, ma l’allarme dell’hotel Majoni non aveva suonato perché “zittito” pochi giorni prima dopo il clamore provocato da un toast bruciato. Due circostanze emerse già nella prima udienza del processo per l’incendio colposo del 28 dicembre 2010 a quattro persone: lo jesolano Angelo Comin, per aver realizzato l’impianto di rilevazione e la segnalazione manuale senza un progetto (obbligatorio dal 1990); al direttore riminese Roberto Mazzotti per non aver visionato le procedure del ripristino dell’impianto di rilevazione e tacitato il sistema; al tecnico della ditta antincendio, l’altro jesolano Stefano Bars, per aver attestato positivamente i controlli dell’impianto, senza il progetto e la verifica sull’efficacia delle segnalazioni; al presidente trevigiano del CdA, Efrem Erasmo Zanchetta per aver proseguito l’attività senza il progetto, tralasciato la formazione del direttore, e per non aver isolato le varie vie di comunicazione.

I carabinieri erano intervenuti alle 2.10 del 28 dicembre, una ventina di minuti dopo i pompieri, che si trovavano a poca distanza per un incidente. Il maresciallo ha spiegato che la prima ipotesi era che il fuoco fosse nato da un portacenere parzialmente bruciato in un ripostiglio al primo piano e si fosse propagato su un condotto di legno che si usava per far arrivare la biancheria dai piani. L’allarme nell’ufficio del direttore funzionava e c’era un adesivo sull’interruttore, ma nessuna sirena. I due pompieri, e anche un architetto, hanno sottolineato il fatto che nessuno aveva sentito l’allarme. Peraltro quello stanzino delle donne delle pulizie (qualcuna fumava) aveva la porta e un condotto verticale in legno. Ci volevano dei lavori, ma ogni anno venivano prorogati.

Settantaquattro gli evacuati: tanto fumo lungo i cinque piani dell’albergo a quattro stelle e, per fortuna, poche fiamme. Quella notte è stata l’addetta alla reception a bussare alla camera del direttore per avvertirlo che c’era un incendio e ieri ha anche ricordato l’allarme scattato per un toast bruciato. L’addetta non aveva mai fatto formazione antincendio fino a quel momento, comincerà poi a farne. Il giudice Coppari ha fissato tre udienze in inverno: la prima il 10 novembre.

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