Frison: in calo le nuove costruzioni Meglio i restauri e l’energia pulita

BELLUNO. L’edilizia è in crisi, anche nel capoluogo. I dati presentati dall'assessore all'urbanistica Franco Frison si allineano al grido di allarme lanciato nei giorni scorsi dall'Ance, l'associazion...
- Franco Frison Dopo la nomina si e' dimesso da presidente provinciale
- Franco Frison Dopo la nomina si e' dimesso da presidente provinciale

BELLUNO. L’edilizia è in crisi, anche nel capoluogo. I dati presentati dall'assessore all'urbanistica Franco Frison si allineano al grido di allarme lanciato nei giorni scorsi dall'Ance, l'associazione dei costruttori edili: il settore paga da cinque anni una crisi senza precedenti.

Lo dimostra il crollo dei permessi a costruire nel comune di Belluno (-20 per cento rispetto al 2009), compensato solo in parte dall'aumento della pratiche di attività di edilizia libera (ristrutturazioni, interventi sul risparmio energetico, ecc), che evidenziano un deciso incremento.

«Registriamo un 50 per cento in più, rispetto al 2011, di questi interventi», spiega Frison. Nel 2011 erano 525, nel 2013 sono saliti 962. «Questo dimostra anche che, quando ci sono incentivi statali per realizzare ristrutturazioni, il mercato si muove».

Una riflessione è d'obbligo, secondo Frison. Calano invece di un 20 per cento i permessi a costruire: ne erano stati chiesti 173 a Belluno nel 2009, solo 136 nel 2013. Si costruiscono sempre meno case, insomma. Il grafico mostra un aumento anche delle Scia, le Segnalazioni certificate di inizio attività: «Questa procedura semplificata è nata nel 2010 ed è destinata a soppiantare la Dia (dichiarazione di inizio attività) che infatti è in calo», continua l'assessore. Anche questi sono interventi sul patrimonio esistente, unico settore a reggere il passo di fronte alla crisi: nel 2011 sono state presentate solo 199 Scia, salite a 351 nel 2012 e a 362 nel 2013.

Per quanto riguarda il Piano casa, infine, dal boom del 2010, con 94 pratiche, si è passati alle 99 del 2011, poi un crollo nel 2012 (66 pratiche) e una ripresa nel 2013 (74 pratiche): «Nel secondo semestre 2013 sono stati richiesti 6 mila metri cubi di volumetria con il Piano Casa», sottolinea Frison. «Non si tratta di una volumetria eccessiva, se si considera che è spalmata sull'intero territorio comunale».

Frison è entrato nella giunta Massaro da tre mesi e in questo periodo ha cercato di «scattare una fotografia dello stato di fatto», dice. Ora vuole dare una sistemata al settore: «Ci sono una serie di piani urbanistici che attendono una soluzione. Non parlo di approvarli tutti, ma di dare certezza nei tempi in modo da approvare o bocciare un piano in tempi ragionevoli. E con una certa uniformità di interpretazione: dobbiamo riacquisire credibilità. Vanno sbloccate le situazioni che hanno avuto rallentamenti e penso anche a fare iniziative concrete, nel limite delle possibilità del Comune (che non può cambiare leggi regionali, ndr), per semplificare le procedure».

Per questo Frison ha avviato una serie di incontri con ordini e collegi professionali, e a breve incontrerà le categorie produttive, per ascoltare le loro richieste ed entrare nel merito delle problematiche che riscontrano. Una di queste è la difformità fra le procedure che si registra analizzando i regolamenti edilizi dei vari Comuni della provincia.

Su questo Belluno, capoluogo, potrebbe giocare un ruolo: «Si può ipotizzare un coordinamento, almeno fra Comuni contermini, ma prima sistemiamo le carte qui. In autunno magari ne riparleremo», chiude l'assessore.

Alessia Forzin

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