Franceschi, ecco le accuse di Emilia Tosi

Nel dettaglio le accuse a Franceschi della funzionaria comunale Emilia Tosi che hanno provocato il terremoto in municipio
Il sindaco di Cortina Franceschi arriva in tribunale accompagnato dall'avvocato Prade
Il sindaco di Cortina Franceschi arriva in tribunale accompagnato dall'avvocato Prade

CORTINA. Ciao teo, abbiamo un problema la tosi non è riuscita a preparare le carte con i dati che le avevo richiesto e pomeriggio non è in ufficio. Dobbiamo rinviare l’appuntamento di domani mattina a lunedì ore 9. Puoi sentire selleri se può andare bene. Scusate ancora. È il 19 agosto 2010 quando Emilia Tosi, la funzionaria dell’ufficio opere pubbliche ed ecologia del Comune di Cortina, riceve questo messaggio. È un sms che l’assessore all’ambiente Enrico Pompanin le invia erroneamente: il destinatario è, in realtà, “Teo” alias Teodoro Sartori, ex consigliere comunale della lista Franceschi e titolare dell’omonima azienda che si occupa di raccolta e trasporto dei rifiuti.

Effetto boomerang. È un sms dall’effetto boomerang perché la Tosi (non ho mai informato Pompanin che mi ha erroneamente inviato questo sms) lo conserva e lo fa visionare successivamente ai militari della Guardia di Finanza, che indagano sull’appalto dei rifiuti al Comune di Cortina, costato, alcuni giorni fa, l’arresto del sindaco Andrea Franceschi per turbativa d’asta, abuso d’ufficio e violenza privata. Quel messaggio, secondo gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Antonio Bianco, è la prova degli incontri “clandestini” tra Franceschi, Pompanin, Sartori ed il consulente Stefano Selleri, durante i quali sarebbe stata predisposta la bozza del bando pilotato sulla raccolta dei rifiuti. Incontri dai quali la funzionaria doveva essere assolutamente esclusa.

Voto di scambio. Ma perché l’amministrazione Franceschi avrebbe dovuto favorire Sartori, dopo la “rottura” seguita alle dimissioni dalla presidenza Gis? Non sicuramente per interessi economici. Sul punto, la Tosi, nell’interrogatorio del 10 novembre 2011, rivela una confidenza ai finanzieri: In merito al rapporto tra Sartori e l’Amministrazione comunale voglio riportare quanto comunicatomi da (...), referente di Cortina della Aimeri. (...) mi aveva raccontato che dopo la rottura con l’Amministrazione causata dalla sua estromissione dalla Gis era venuto a patti con il Sindaco, concordando che alle prossime elezioni amministrative del 2012, lui avrebbe rinunciato a candidarsi in una lista antagonista a patto che gli venisse affidato il servizio di Gestione e Controllo (nell’appalto dei rifiuti, ndr).

Tre bandi di troppo. L’inchiesta sull’appalto dei rifiuti, secondo la procura, dimostra i tentativi d’ingerenza dell’organo politico nella gestione amministrativa del Comune. La Tosi racconta ai finanzieri: A settembre 2010 mi viene a trovare in ufficio Battaglia (il segretario comunale, ndr) e mi comunica che la Giunta ha deciso di suddividere il servizio rifiuti in tre parti. Ossia l’appalto rifiuti (raccolta, trasporto e pulizia meccanica), lo spazzamento delle vie del centro ed, infine, la gestione ed il controllo dei primi due servizi. La Tosi continua così il suo racconto: Chiedo al dottor Battaglia di trasfondere tali indicazioni orali in un’apposita delibera di Giunta che redigerà lui in qualità di Segretario Generale, in quanto tale nuova suddivisione del servizio rifiuti sicuramente avrebbe apportato un aumento dei costi.

Il gran rifiuto. Un mese più tardi, ad ottobre 2010, la Tosi rifiuta di firmare il nuovo bando predisposto da Franceschi e dall’assessore Pompanin. Dopo alcuni giorni il Sindaco viene nel mio ufficio e mi dice che quella mattina la Giunta aveva deciso che io avrei comunque dovuto firmare i bandi dei rifiuti e io gli ho risposto che non firmo bandi che non predispongo. Preso atto di ciò il Sindaco mi dice che dovrò predisporre i tre bandi di gara e relativi disciplinari aggiungendo che mi affiancherà nella redazione dei disciplinari il dottor Selleri Stefano esperto in materia.

E mail con mittente “ombra”. Il 4 febbraio 2011 la funzionaria comunale riceve una e-mail dall’assessore Pompanin nella quale lamenta che i requisiti di partecipazione inseriti sul bando sono troppo restrittivi. La Tosi risponde che il requisito richiesto nel bando (cioè di aver svolto negli ultimi anni servizi analoghi nel settore oggetto della gara) è minimo in virtù del fatto che si tratta di un bando a procedura europea e che comunque non cambierà un requisito che ritiene congruo. Nella e-mail la funzionaria aggiunge di aver riferito queste cose anche a Teo Sartori, se è lui il mittente. E agli investigatori spiega questa sua “frecciata”: Ho aggiunto questa frase in quanto lo stesso giorno o nei giorni antecedenti la mail (di Pompanin, ndr), il Sartori era passato in ufficio e mi aveva contestato esattamente gli stessi punti evidenziati dall’assessore all’ambiente, evidentemente perché era convinto di aggiudicarsi la gara. In data 7 febbraio 2011 ricevo una mail dal sindaco Franceschi il quale nel condividere le perplessità di Pompanin evidenzia come era stato affidato l’incarico a Selleri nonché era stata ricontrollata la documentazione in Giunta proprio per essere certi che il bando fosse a posto. Il sindaco lamentava inoltre che la Tosi al momento della pubblicazione aveva modificato alcuni requisiti senza farlo presente a Selleri e alla Giunta e chiudeva la mail con la frase “questo modo di procedere non va bene”.

Bando a Sartori. Alla fine la gara dell’appalto sulla gestione e controllo se l’aggiudica l’Ati Sartori sas di Cortina e la Idecom srl di Bolzano. Su questo punto la Tosi dice: Specifico che alla gara ha partecipato esclusivamente la ditta aggiudicataria, verosimilmente ciò è dovuto al fatto che il ribasso a 165.000 euro è stato ritenuto non appetibile a tutte le altre aziende potenzialmente interessate tranne la Sartori sas, peraltro l’offerta dell’Ati che fa capo a Sartori aveva un ribasso irrisorio, inferiore all’1 per cento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi