Frana sulla Sp 29, Servo e Faller divise

Il fronte di circa 60 metri ha creato uno scalino di mezzo metro, la strada è chiusa e due abitazioni sono a rischio
Di Roberto Curto

SOVRAMONTE. Un fronte franoso di circa sessanta metri si è messo in movimento lungo la strada provinciale 29 di Col Falcon con uno smottamento del terreno che attualmente ha generato uno scalino di circa mezzo metro. Circostanza che ha costretto Veneto Strade a chiudere al transito l’arteria che collega le frazioni di Servo e Faller con tutti i disagi che ne conseguono e con possibile coinvolgimento di due abitazioni private: la prima appena a monte della spaccatura e la seconda a valle. Il rischio per la circolazione stradale è serio e solo quando il terreno avrà assorbito le abbondanti, recenti precipitazioni piovose sarà possibile fare il punto in maniera scientifica. A quel punto un geologo incaricato da Veneto Strade potrà dire se la frana si è stabilizzata oppure se è ancora in movimento. Ieri mattina i tecnici hanno verificato la consistenza della frana e hanno dichiarato la sua chiusura al traffico. Se ne riparlerà non prima di tre o quattro giorni. Di sicuro lo scivolamento è ben visibile e preoccupa.

La zona interessata si trova tra Servo e Faller, nei pressi dello scollinamento nelle vicinanze con l’innesto per la Sp 39 che porta in località Mazzorre: «È un bel problema», afferma il sindaco di Sovramonte Federico Dalla Torre, informato ieri all’ora di pranzo. «per la popolazione di Faller e per alcuni servizi. Penso al trasporto scolastico e a quello degli anziani. Chi da Faller vuole raggiungere il municipio ora deve scendere fino a Ponte Serra, percorrere lo Schener e risalire da Ponte Oltra. Un giro lunghissimo. E per fortuna la strada fino a Ponte Serra è tutto sommato scorrevole. Avevo chiesto a Veneto Strade se era possibile tenere aperta almeno una corsia, ma mi hanno detto che al momento non ci sono i margini di sicurezza sufficienti».

La stabilità di due abitazioni private è a rischio: «Una si trova appena a monte della spaccatura e l’altra è a valle», aggiunge Dalla Torre. «Tra l’altro il fronte del movimento franoso è di circa sessanta metri. Si rischia che sparisca la strada e pure le due case».

Eppure ci sarebbero pure dei soldi a disposizione per la manutenzione di quella strada: «Sono inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche della Regione Veneto. Si tratta di 330 mila euro», sottolinea il primo cittadino, «che erano stati previsti per mettere mano alle situazioni più delicate su una strada già bisognosa di interventi. Ora che c’è questa emergenza legata alla frana sarebbe bene che i fondi venissero sbloccati. Per il resto non ci resta che attendere e monitorare i movimenti della frana. La popolazione dovrà sopportare dei disagi, spero che non si protraggano per tempi lunghi».

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