Foto shock per contestare la Pedonata del Vajont

LONGARONE. Sono passati 52 anni, ma le ferite lasciate dal disastro del Vajont non si sono ancora rimarginate in chi, quella terribile sera, ha vissuta la tragedia sulla propria pelle, magari perdendo un proprio caro.
Giuseppe De Cesero è da sempre critico con le cerimonie organizzate dalle varie amministrazioni comunali per ricordare quei tragici momenti. E questa volta tira fuori dal cassetto due fotografie per urlare la propria rabbia.
Le immagini ritraggono la sorella Loredana: la prima durante il suo 15° compleanno, pochi mesi prima della tragedia, e dopo il ritrovamento del suo corpo senza vita: «Dopo oltre 50 anni ho deciso di rendere note due foto di mia sorella deceduta nel disastro del Vajont. Una pochi mesi prima al compimento del suo quindicesimo anno, l'altra quando è stata ritrovata, fotografata e catalogata. Le vorrei dedicare a chi domenica parteciperà alla pedonata del Vajont, nata come camminata di riflessione su questi eventi tragici, ma che con l'andar del tempo si è trasformata in una gara per pochi pseudo atleti con tanto di classifica e premi e per qualche migliaio di buontemponi che sperano in una bella giornata da passare all'aria aperta e terminare con una spaghettata in compagnia. Per tutti il tacito accordo è non parlare di morti e disastri per non rovinare la giornata. Le dedico agli organizzatori di questa buffonata che, non contenti di far pagare salata la partecipazione a tutti, hanno trovato degli sponsor e girano per gli esercizi commerciali, anche di Longarone, a racattar denaro senza dare ai cittadini un resoconto dettagliato delle spese. Le dedico a tutti gli pseudoscrittori che continuano a scrivere sul Vajont, evento del quale, sopratutto la prima notte, hanno solo sentito parlare, ma che porta soldi. Le dedico ai politicanti che hanno sfruttato, e qualcuno continua a farlo, il disastro per ramazzar voti e una carriera politica. Le dedico a chi continua a dire che bisogna pregare un Dio che sanno benissimo che non esiste, perchè se esistesse disastri come il Vajont non avrebbero senso».
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