Foto erotiche della ex fidanzata in bella vista: finisce a processo

QUERO VAS
Foto erotiche appiccicate alla cassetta delle lettere. In maniera che i genitori dell’ex fidanzata le vedessero al momento di uscire di casa. Un caso di revenge porn, a Quero Vas, solo che nel 2017 il reato di diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti non era ancora previsto dal Codice penale. Di conseguenza A.N. è finito in tribunale per le ipotesi di reato di molestie, diffamazione e anche percosse, perché in un paio di occasioni avrebbe preso a schiaffi la coetanea che non lo voleva più.
L’imputato è difeso di fiducia dall’avvocato trevigiano Pierantonio Geronazzo, mentre la ragazza si costituirà parte civile con il feltrino Enrico Rech nella prima udienza del processo, che nella filtro di ieri è stata fissata per il 4 marzo. Ci sarà una richiesta di risarcimento danni, dopo che ci sono state delle querele.
Secondo una prima ricostruzione della Procura della Repubblica, la storia d’amore era finita e tra i mesi di marzo e aprile l’uomo ha cominciato a molestare e disturbare la ex, spedendo a lei e alla madre una serie di messaggi offensivi e minacciandola di prenderla a sberle. E il 9 agosto ha affisso ai contenitori della posta tre scatti fotografici, nel quali lei era ritratta nuda o, comunque, in pose erotiche.
Il fatto che potessero essere visti da un numero elevato di persone, cosa che è davvero accaduta, ha configurato anche il reato di diffamazione accanto a quello di molestie.
Quando minacciava di colpirla A.N. non stava scherzando per niente. Due gli episodi contestati dalla magistratura: il primo marzo le ha dato uno schiaffo all’uscita da un bar e due settimane dopo gliene ha mollato un altro, durante una lite scoppiata in macchina. Non si sa di preciso di cosa i due stessero discutendo, ma emergerà nel processo.
La donna, che all’epoca dei fatti aveva 21 anni, è andata dai carabinieri a presentare delle querela e nei mesi successivi si è rivolta all’avvocato Rech per far valere il suo diritto ad avere un risarcimento danni.
Ieri il giudice Giua ha raccolto le liste dei testimoni da ascoltare e poi rinviato a marzo, quando si comincerà ad ascoltarli. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi