Forte Leone si promuove sul Tir della “De Rocco”

Forte Leone e il patrimonio storico e culturale di Arsiè legato alla memoria della Grande guerra viaggiano nel cuore dell’Europa, promuovendo turisticamente il territorio ad un costo irrisorio. Lo...

Forte Leone e il patrimonio storico e culturale di Arsiè legato alla memoria della Grande guerra viaggiano nel cuore dell’Europa, promuovendo turisticamente il territorio ad un costo irrisorio.

Lo fanno ormai da un paio d’anni grazie ad un’idea dell’azienda di trasporti De Rocco realizzata assieme al Comune: quella di trasformare il retro di un semirimorchio, utilizzato per il trasporto di merci in tutto il continente, in un cartellone pubblicitario viaggiante dedicato a Forte Leone.

Un’idea semplice ma efficace: la parte posteriore del semirimorchio è stata decorata con una riproduzione in grandi dimensioni della foto di un soldato austroungarico con Forte Leone sullo sfondo, un’immagine suggestiva e in grado di attirare l’attenzione.

L’indicazione del numero di cellulare delle guide per visitare il forte, l’indirizzo di posta elettronica info@forteleone.it e quello del sito internet dedicato alla fortezza arsedese completano il pannello, dando a chi è incuriosito dall’immagine la possibilità di saperne di più su Forte Leone e su Arsiè.

«L’idea è nata quasi per caso», spiega Edy De Rocco, «con la precedente amministrazione comunale ma siamo disponibili a sviluppare ulteriormente l’iniziativa, magari aggiungendo degli slogan, visto che abbiamo un altro paio di semirimorchi con gli spazi posteriori liberi». Il costo dell’operazione, spiega infatti De Rocco, è stato molto basso: «La pubblicità utilizza la stessa immagine che c’è in piazza e il costo di una stampa di quelle dimensioni è relativamente basso, sui 300 euro».

Le possibilità promozionali, invece, sono molto interessanti: «Quel semirimorchio con la promozione di Forte Leone viaggia in tutta Europa, soprattutto in Austria, Germania, Francia, oltre che in Italia. Segue spesso la direttrice del Brennero, dunque in zone in cui c’è interesse per la Grande guerra, percorrendo autostrade dove viene visto da tantissimi automobilisti». (sdb)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi