Forno e Sideropolis: legami profondi

FORNO DI ZOLDO. Emozioni a non finire nel 17° anno di gemellaggio Sideropolis – Forno, ovvero la festa di ritorno a Forno di Zoldo. I 15 anni sono stati già solennizzati, infatti, in Brasile nell’aut...

FORNO DI ZOLDO. Emozioni a non finire nel 17° anno di gemellaggio Sideropolis – Forno, ovvero la festa di ritorno a Forno di Zoldo. I 15 anni sono stati già solennizzati, infatti, in Brasile nell’autunno del 2010.

È dell’ottobre del 1996 la prima festa a Forno con l’inaugurazione del Monumento e il ponte Rio Jordao. «Siamo arrivati», afferma Arcangelo Panciera presidente dell’Associazione Amici di Rio Jordao, «al 17° anno di buona carriera e ci avviciniamo ai primi 20 anni di amicizia e di tanti progetti portati avanti in armonia. Naturalmente c’è ancora tanto da fare. In questi giorni cercheremo di analizzare anche il progetto giovani, sentito il parere della Consulta giovani. È un progetto molto interessante perché sono i giovani la linfa del domani. In questa occasione un pensiero va a quanti hanno contribuito all’avvio del gemellaggio e in primis ai compianti Luigino De Fanti, padre Herval Fontanella e Roberto Pra».

Panciera ha sottolineato anche come sia importante far arrivare in zona un tour operator, visto che il Brasile è un paese in forte sviluppo e molti brasiliani hanno imparato a viaggiare. Trentacinque i brasiliani in val di Zoldo per una settimana di vacanza, guidati dal vice sindaco di Sideropolis Elvi Donadel con parenti a Volpago. La cerimonia di gemellaggio si è aperta sabato con l’inno zoldano scritto da Adriano Calchera e cantato dalla figlia Debora, consigliere comunale. Il microfono poi è passato al sindaco Camillo De Pellegrin. Dopo il saluto ai presenti, comprese le autorità, il primo cittadino ha posto in rilievo l’importanza dei 17 anni di gemellaggio per festeggiare l’incontro di due popoli con una esperienza in comune.

«Due mondi differenti», ha evidenziato De Pellegrin, «legati da un vincolo di amicizia e da radici comuni. Diciassette anni sono tanti ma anche pochi per un rapporto che si consolida sempre di più. È bello mantenere vivo il legame che ci riporta agli avi. È necessario trasmettere il messaggio ai giovani per mantenere vivo il contatto con la terra di origine degli avi».

A questo punto la parola è passata al vice sindaco Elvi Donadel. «Sono molto emozionato di essere qui», ha argomentato, «per celebrare il gemellaggio del 17° anno, la cui prima firma era stata apposta nel 1995. Scambi economici, scambi culturali si sono susseguiti. E tanti altri progetti troveranno strada. Voglio, però, mettere in evidenza i sentimenti forti di italianità che ci fanno primeggiare in Brasile. Tutto lo dobbiamo ai tre pilastri che abbiamo “importato” dall’Italia: cultura del lavoro, cultura della famiglia e della religione. Noi siamo brasiliani, il Dna però è italiano. In questi giorni parleremo di programmi da realizzare».

Oscar De Bona, presidente dell’Abm, che il Brasile lo conosce bene, ha fatto presente come sia importante (ci sono contatti in corso) l’incontro fra imprenditori delle due realtà per la loro realizzazione. È toccato all’assessore alla cultura di Sideropolis distribuire targhe alle autorità e a chi ha contribuito al gemellaggio.

Mario Agostini

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