Fonzaso preso di mira con Arsiè e Quero Tre incursioni nel giro di una settimana
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Due furti in casa in pieno giorno, in via Arsiè e in via Nogarè. Fotocopia di un colpo messo a segno appena la settimana scorsa in via Marconi, anche quello con la luce del sole e la gente in giro per il paese.
Dopo i raid ad Arsiè, nelle frazioni di Rivai e Mellame, e le incursioni a Quero, anche Fonzaso deve fare i conti con il fenomeno dei furti in casa e con il loro strascico di senso di insicurezza e di preoccupazione tra la popolazione. E anche il sindaco fonzasino, Giorgio Slongo, sarà stamattina a Belluno con i colleghi di Arsiè e di Quero, Luca Strappazzon e Bruno Zanolla, per incontrare il prefetto e fare il punto sulle strategie messe in campo per contrastare le ruberie.
I ladri hanno colpito venerdì della scorsa settimana in via Marconi, il lungo viale che collega Arten al centro di Fonzaso e lungo il quale sorge lo stabilimento della Sportful.
I topi d’appartamento hanno preso di mira una abitazione affacciata sulla strada, attorno alle 18,30, dunque alla luce del sole. E probabilmente tenevano d’occhio i padroni di casa: l’incursione è avvenuta quando i proprietari sono usciti per andare a fare la spesa.
Una ventina di minuti dopo il figlio è tornato a casa ed ha trovato tutto sottosopra: i ladri avevano già colpito.
Altri episodi non ne sono stati registrati a Fonzaso nei giorni successivi, ma il segnale è stato subito colto. Tanto che dalla prefettura è partito anche per il sindaco di Fonzaso l’invito a partecipare all’incontro di oggi sul contrasto dei furti assieme ai colleghi di Arsiè e di Quero.
La conferma che non si trattasse di un episodio isolato è arrivata mercoledì pomeriggio, con altri due colpi alle porte del centro, in via Arsiè e in via Nogarè. Entrambi messi a segno di pomeriggio, alla luce del sole.
In via Arsiè i ladri hanno avuto gioco facile ma non hanno trovato praticamente niente. Hanno forzato la finestra di una abitazione disabitata da qualche mese, da quando è venuto a mancare il proprietario. Dentro casa, che i familiari stanno riordinando, non c’era praticamente nulla da rubare.
A scoprire il furto è stata una familiare degli scomparsi padroni di casa, che è andata ad aprire un po’ le finestre per far girare l’aria. Ha trovato vestiti e suppellettili sottosopra, segno di passaggio di estranei entrati da una finestra. «Non c’era comunque niente di prezioso da portare via, solo vestiti e cose di casa», spiega un parente. «Ma la cosa strana è che è sparita una chiave della porta di ingresso che si trovava in casa. L’abbiamo cercata ma non si trova. Allora ho provveduto subito a far cambiare il cilindro della serratura».
Sono stati portati via alcuni regali di laurea, invece, dall’abitazione di via Nogarè presa di mira nel corso della seconda incursione. Oggetti di valore affettivo, dunque, più che economico. La famiglia in quel momento non si trovava in casa.
Pochi i i dubbi sul fatto che a colpire nelle due abitazioni di Fonzaso siano state le stesse persone, vista la quasi contemporaneità dei due furti.
Il tam tam sui social ha fatto circolare presto la notizia tra i residenti, che sono stati messi così sul chi vive.
Qualcuno ha riferito di aver notato due persone mai viste prima aggirarsi quello stesso pomeriggio in paese, un uomo e una donna.
«Ho fiducia nelle forze dell’ordine, so che i carabinieri fanno controlli frequenti», dice il sindaco Giorgio Slongo. «Ma sembra che i ladri, come è successo a Rivai dove hanno battuto il paese per una settimana, vogliano quasi lanciare una sfida». —
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