Fondi europei per riportare la gente a vivere in montagna

L’europarlamentare Zanonato ha incontrato le parti sociali in vista di progetti finanziabili a sostegno di turismo e servizi

BELLUNO. Intercettare finanziamenti europei ad hoc per sostenere alcuni obiettivi relativi alla vita e alle attività in montagna e garantire così la sopravvivenza di questi territori che sono di per sè disagiati rispetto alla pianura. È questo lo scopo per cui è nata la Macroregione alpina Eusalp. E per questo ieri pomeriggio l’europarlamentare Flavio Zanonato (della commissione occupazione e affari sociali) insieme con la collega Isabella De Monte (commissione trasporti e turismo) è arrivato a Belluno per raccogliere le indicazioni del territorio sulle priorità di azione in alcuni settori economici tipicamente montani.

L’Eusalp comprende sette Stati (Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia e anche Svizzera e Liechtenstein sebbene non siano membri Ue) e 48 regioni per un totale di 80 milioni di abitanti.

E ha lo scopo di riunire tutte le realtà “attraversate” dalle Alpi, accomunate da alcune situazioni specifiche sia positive che negative. Per potenziare le prime e trasformare le seconde servono fondi che l’Europa mette a disposizione su progetti e obiettivi precisi. Per conoscere le richieste di chi vive in montagna ieri Zanonato è venuto a Belluno. «Soldi specifici per la montagna in Europa non ce ne sono, ma possiamo intercettare dei finanziamenti, individuando delle attività da sostenere», ha detto. «Si va dagli impianti di sci all’energia alternativa, dalla banda larga al turismo, dall’allevamento e dai prodotti tipici delle malghe ai collegamenti viari».

L’europarlamentare ha voluto anche precisare che «la concorrenza delle altre province venete come Venezia o Padova, sempre all’interno dell’Eusalp, non è da temere, visto che per la montagna servono cose specifiche e diverse dalla pianura. Sul tavolo ci sono i 315 miliardi che metterà Juncker, per cui i soldi ci sono, basta intercettarli».

E di un aiuto “extra” ce n’è molto bisogno, se si considera che «questo territorio si sta pericolosamente spopolando. Non dimentichiamo che la nostra provincia ha avuto il calo maggiore del Veneto e il Feltrino più del capoluogo», ha sottolineato il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin che ha aggiunto anche la preoccupazione per un aumento dell’indice di invecchiamento. «Dobbiamo stare attenti», ha precisato il primo cittadino, «che la montagna non resti marginale all’interno dell’Eusalp. Dobbiamo quindi facilitare l’occupazione, attuare politiche per la famiglia per far rimanere qui le persone. Finora non c’è mai stata una politica per la montagna, speriamo che ora si possa assistere ad una inversione di tendenza».

E proprio sul tema dello spopolamento è intervenuto il deputato Roger De Menech ribadendo come «deve cambiare anche l’approccio della governance verso la montagna, rendendosi consapevole delle specificità di queste realtà, e potenziandone i servizi». Su questo fronte De Menech ha ricordato come «il governo stanzierà 1.5 miliardi di euro per l’Agenda digitale e noi dobbiamo fare in modo che la Regione Veneto stanzi gran parte della sua quota a Belluno per scongiurarne l’isolamento».

L’obiettivo principale resta, quindi, quello di creare un ambiente favorevole in montagna per viverci a cominciare dal «riconoscimento dei maggiori costi della vita alpina», come ha ribadito il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro. (p.d.a.)

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