Fischietti anti-lupo: è la raccomandazione dei Forestali ai cibianesi

CIBIANA. I cadorini a caccia di fischietti. Suonarli nel bosco, magari quando si intercetta un lupo o qualche altro animale poco simpatico, significa porsi in condizioni di sicurezza. Soprattutto se il carnivoro si sta avvicinando pericolosamente alle abitazioni o a qualche stalla. Questa la raccomandazione che i cibianesi si sono sentiti fare, sere fa, in un incontro con i Carabinieri forestali, al Taulà dei Bos. Era a tema la presenza di una famiglia di lupi ai piedi del Sassolungo, vista e fotografata da turisti mentre si avvicinava al caratteristico borgo di Masariè, dove tra l’altro ha sede il Taulà dei Bos, con il “campo base” di Reinhold Messner.
I Forestali hanno consigliato i presenti – più di una sessantina – di non familiarizzare con i lupi, di non limitarsi ad osservarli o a fotografarli se si avvicinano, ma di allontanarli, magari appunto utilizzando dei fischietti.
«La raccomandazione che ci è stata fatta», riferisce il consigliere comunale Mauro Pupulin, «è di impedire che i lupi si avvicinino troppo alle case per curiosare se ci sono animali all’esterno».
In paese ci sono 5 asini: 2 dalle parti di Masariè e 3 in una stalla a metà strada verso il Passo Cibiana. La carne di asino sembra particolarmente apprezzata dalla femmina della famiglia che proverrebbe dalle valli di Fodom, Arabba in particolare, dove sarebbero stati trovati degli asini azzannati e squartati. Adesso, la preoccupazione degli allevatori di Cibiana è proprio quella di blindare le loro bestie, grandi o piccole che siano. Il branco di lupi, per la verità, ha sì la “tana” in mezzo al bosco di Cibiana ma è stato visto anche in altri paesi del Cadore, per cui compie spesso lunghe peregrinazioni. Sembra, peraltro, che privilegi la notte. Nelle giornate di bel tempo, non si fa vedere in giro; si muove preferibilmente col tempo imbronciato o meglio ancora quando le nubi sono basse o si alza la nebbia. Per quanto riguarda la sicurezza personale, sembra proprio che i problemi non ci siano, a meno che il lupo non venga “molestato”. È stato il maschio il primo ad arrivare tra il Monte Rite ed il Sassolungo; pare che la sua origine sia in qualche valle slovena. Il carnivoro avrebbe attraversato indenne la montagna friulana per poi appartarsi a Cibiana, dove sarebbe stato raggiunto da una lupa allontanatasi da Arabba. Da questo rapporto è nato un lupacchiotto che si accompagna ai due animali più grandi. Secondo le rilevazioni dei Forestali, in Cadore non si è registrata la presenza di altri lupi. Stambecchi e camosci, che frequentano le pendici ghiaiose del Rite, non temono l’assalto del carnivoro perché non scendono sotto una certa quota. Lo fanno, invece, cervi e caprioli che arrivano ad affacciarsi sugli orti di Cibiana, in qualche caso persino alle finestre delle abitazioni. E tanti di questi ungulati non hanno scampo. —
Francesco Dal Mas
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