Finanziere feltrino salva un uomo a Trento

Alessandro Alberioli si tuffa nell’Adige e porta a riva un imprenditore. Poi finisce in ospedale anche lui
Fabrizio Nieddu al pronto soccorso dell' ospedale Santa Chiara visita capitano Alessandro Alberioli che ha salvato dalle acque dell'Adige un uomo
Fabrizio Nieddu al pronto soccorso dell' ospedale Santa Chiara visita capitano Alessandro Alberioli che ha salvato dalle acque dell'Adige un uomo

TRENTO. Stava passeggiando in riva all’Adige, all’altezza della stazione di partenza della funivia per Sardagna, quando ha notato, in mezzo al fiume, la sagoma di un uomo. E non ci ha pensato un attimo: si è gettato nelle fredde acque e a bracciate a raggiunto l’uomo, che ha portato in salvo non senza difficoltà. Lui è Alessandro Alberioli, 33 anni, feltrino, capitano della guardia di finanza, in forza al nucleo di polizia tributaria di Trento da un anno, che ha finito poi la giornata all’ospedale Santa Chiara con un forte stato di ipotermia.

«Ma sta bene» rassicura il collonello Fabrizio Nieddu che lo ha raggiunto al pronto soccorso. Come è in buone condizioni - compatibilmente con quello che è successo - l’uomo che è stato salvato, un imprenditore agricolo della Vallagarina di 47 anni.

Tutto è successo in pochi minuti. Il capitano, libero dal servizio, stava facendo una passeggiata lungo il fiume, quando ha notato il corpo nell’Adige. Era riverso sulla schiena e si muoveva debolmente. Il finanziere non ha esitato un secondo: ha chiesto a un passante di chiamare il 118 e poi si è tolto le scarpe e si è tuffato nel fiume. Ha nuotato fino a raggiungere l’uomo, che nel frattempo aveva perso i sensi ed era quasi al centro del corso d’acqua. Ossia a 45 metri dalla riva. Ci sono voluto venti minuti al capitano per recuperare l’uomo a causa delle forti correnti, del freddo dell’acqua e, cosa non indifferente, per la stazza dell’uomo di circa cento chili. Venti minuti in cui Alberioli ha messo in pratica tutto quello che ha imparato durante il corso di salvamento in acqua, che gli è valso il brevetto. Venti minuti che forse gli sono parsi un’immensità, ma che sono stati quelli necessari per salvare una vita.

Una volta a riva lo stesso capitano ha rianimato l’uomo e una volta sicuro che fosse nelle sicure mani dei sanitari di Trentino Emergenza, è crollato a terra in preda a una forte ipotermia. E così è stato ricoverato anche lui in ospedale, dove ha ricevuto la visita dei colleghi e del comandante provinciale Nieddu.

«Un gesto di altruismo notevole», commenta lo stesso colonnello, «con il quale il capitano ha messo a rischio la propria vita, ma che è servito per salvare la sua e quella di un’altra persona». Ricoverato in ospedale, in osservazione ma non in pericolo di vita, l’altro uomo. Su quello che è successo stanno indagando i carabinieri, ma pare che si sia trattato di un tentativo di suicidio.

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