“Feta” chiude la stalla nella Valle di Seren. Finisce un’epoca storica e ora tocca ai giovani

il personaggio
Ottantacinque anni trascorsi nella Valle di Seren rispettando e l’ambiente. Ora Elio “feta” Bof, a causa dell’età, ha dovuto vendere gli ultimi capi di bestiame _ due vacche e altrettanti vitelli _ e chiudere la storica stalla, la più alta in quota della Valle. Con “feta” chiude un importante capitolo di storia della Valle, ma di buono c’è che in questi ultimi anni alcuni giovani imprenditori hanno investito nella zona garantendo un ricambio generazionale e una continuità operativa a tutela del territorio.
La Valle perde un simbolo, ma i segnali sono comunque incoraggianti visto l’impegno assunto da alcuni giovani imprenditori.
L’UOMO DELLA VALLE
Elio Bof, nato nel 1925, si è sempre dedicato all’attività agricola a 360 gradi, prima assieme al padre, poi per un periodo assieme al fratello Rinaldo “Duce”, sempre rispettoso della storia della Valle. Durante l’estate e fino all’autunno in montagna con le vacche al pascolo, dove si faceva anche il fieno per l’inverno e altri lavori boschivi, poi dall’inverno alla primavera nel fondovalle, che poi è la Pontera e prima i Bofat vicino ai Corlat, per continuare i lavori boschivi e la cura delle vacche con l'utilizzo del fieno che veniva portato con la mussa dalla montagna e qualcosa prodotto a fondovalle. Il latte veniva dato ai vitelli e quello che rimaneva trasformato in formaggio tutto fatto in casa. Anche quando era a fondovalle si lavorava nel bosco per prendere qualche soldo.
«Una persona straordinaria», afferma il sindaco di Seren, Dario Scopel, «che ha segnato un’epoca. Ciò che può confortarci è che fortunatamente giovani agricoltori stanno investendo nella valle di Seren oltre a attività già da tempo consolidate _ due agriturismi e la pizzeria _ e sono fiducioso che anche la candidatura del Massicio del Grappa a Riserva della biosfera Unesco è un azione che potrà produrre effetti positivi sul futuro della Valle».
PRESENTE E FUTURO
Il primo cittadino ricorda le attività che stanno tenendo viva la Valle e che si aggiungono alla Fondazione Valle di Seren che tanto sta facendo per fare decollare la coltivazione dei vitigni resistenti e dare slancio all’attività vitivinicola in tutto il Feltrino. «Sono diverse le aziende nate negli ultimi anni», spiega Scopel. Le ultimissime sono state aperte da un ragazzo di Belluno che ha comprato una stalla e alleva capre e ne vende il formaggio. Idem per un’azienda appena nata, con al timone due giovani _ lui di Varese e lei di Padova _ che hanno comprato una casa con piccola stalla e ha anche loro allevano un po’ di capre e mucche e ne vendono il formaggio. Ma oltre a queste due ditte che hanno ragazzi non serenesi ci sono ragazzi locali che stanno investendo nella valle».
BUON CIBO A DOMICILIO
Sono quattro le aziende agricole che hanno unito le forze in questo periodo di emergenza sanitaria, affinché i loro prodotti che non possono essere consumati in loco, possano però essere ordinati e consumati a domicilio dai clienti. L’iniziativa si chiama “Naturalmente Val di Seren” e sulla pagina facebook dell’iniziativa c’è un menù dal quale pescare ciò che più piace con il listino prezzi.
Si tratta dell’Azienda agricola Sommacal Francesco, dell’agriturismo Albero degli alberi e dell’Azienda agricola San Siro. Per queste tre aziende il numero da chiamare è il 329/3445440. La telefonata va fatta entro le 18 di ogni giovedì e la consegna dei prodotti (un euro per il trasporto a Feltre e dintorni) avviene il venerdì pomeriggio o il sabato mattina. È operativo anche il Biovivaio il Ruscello che si può contattare al 333/ 6889954. —
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