Festa di Capodanno con condanna

Invece di cinquanta, i partecipanti erano duecento: dovrà pagare 5.040 euro

CORTINA.

Il Capodanno 2011 andato male. Le intenzioni erano buone: una festa tra amici per un massimo di cinquanta persone, alla sala Apollonio, come concordato con Gis e Siae. Ma la situazione è sfuggita al controllo di Giacomo Giorgi, che è stato condannato a 20 giorni di arresto e a 40 euro di ammenda dal giudice Elisabetta Scolozzi per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. Il pubblico ministero Sandra Rossi aveva chiesto tre mesi e 1000 euro per il 24enne bolognese e anche per il più anziano fiorentino Marco Pesciolini, che invece è stato assolto per non aver commesso il fatto. Aveva soltanto ospitato l’annuncio della festa sul suo profilo Facebook. I 20 giorni sono stati commutati in 5000 euro.

Prima della sentenza, proprio Giorgi aveva reso una dichiarazione spontanea, scagionando Pesciolini e assumendosi tutta la responsabilità. A 19 anni, voleva divertirsi in una località esclusiva, a un prezzo popolare. Ci volevano 40 euro per partecipare alla festa e dotarsi del braccialettino di riconoscimento: sarà stato anche per questo che le adesioni erano state circa 200, pur senza grande pubblicità all’evento. Non se l’è sentita di respingere nessuno, dopo aver sbrigato tutta la burocrazia, ingaggiato quattro persone per la sicurezza e comprato un buffet di stuzzichini, tartine e bevande.

Ma la sua fiducia in una serata di puro divertimento a ritmo di musica è naufragata quando sono arrivate prima un’ambulanza e poi una pattuglia dei carabinieri: tre minorenni, che avevano esagerato con i liquidi, erano stati trasportati all’ospedale. Arriva anche il papà di Giacomo che, vista la piega che ha preso la festa, lo prende a schiaffi. Il veglione si ferma e tutti a casa, senza nemmeno vedere l’alba sulle Tofane. Giorgi non ci ha guadagnato niente, pagando a malapena le spese, e si è trovato a processo per aver organizzato qualcosa di più di una festa privata, oltretutto con un numero elevato di persone. In tutto, 200 convenuti: la metà all’interno di una piccola sala e l’altra metà all’esterno.

Di fronte alle richieste avanzate dal pubblico ministero, i difensori Giorgi e De Nard hanno cercato di ridimensionare o azzerare le responsabilità dei rispettivi assistiti. Pesciolini non c’entrava, almeno direttamente, ed è stato assolto; mentre Giorgi, che a sentire il suo legale ha solo «fatto il figo», è stato condannato, ma in definitiva soltanto al pagamento di 5040 euro con pena sospesa.

Gigi Sosso

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi