Feltrini al voto, l’ora della svolta

FELTRE. È una nuova rinascita quella che Feltre cerca nelle urne oggi e domani, dopo essersi lasciata alle spalle le celebrazioni per i 500 anni della ricostruzione. Provata dalla crisi che ha messo in ginocchio la sua economia, soprattutto il manifatturiero, senza più l'università e con un futuro da città turistica costantemente rimandato, oggi deve difendere i suoi servizi – a cominciare dall'ospedale – e riconquistare quel ruolo di riferimento nel comprensorio allargato, dal Primiero all'alto Trevigiano, che negli ultimi anni è stato messo in discussione da scelte politiche isolazioniste. Il terzo mandato da sindaco di Vaccari, con l'alleanza litigiosa tra Lega e Pdl, più volte in crisi, ha riportato la città indietro di dieci anni. I principali obiettivi dell'amministrazione sono stati mancati, l'attività si è trascinata stancamente, senza slanci e senza idee, anche perché il sindaco – nel frattempo diventato senatore – per tre anni ha svolto il suo incarico a mezzo servizio. Non bastasse questo, il bilancio del Comune è in pareggio ma solo grazie ad artifici contabili che hanno consentito di calcolare per il presente le entrate previste per i prossimi anni. E con una maggioranza ormai spezzata, il sindaco ha ipotecato il futuro dell'ultima area strategica della città – quella dell'Altanon – con una variante urbanistica approvata in extremis che condanna la prossima amministrazione a scelte difficili e al probabile strascico di uno scontro legale che andrà ad aggiungersi agli altri già aperti sul trasloco del Famila e sul riassetto del mercato, a conferma del fatto che i problemi più grossi non sono stati risolti veramente.
In questo scenario si arriva al voto. E per Feltre è una sorta di ultima chiamata. Lega e Pdl (con l'Udc ancora alleato) si presentano divisi e non si ricompatteranno neanche in un eventuale ballottaggio. Il Carroccio manda avanti Gilberto Signoretti, già vicesindaco nella prima giunta Vaccari, vent'anni fa, mentre il sindaco uscente finisce nelle retrovie della lista. Il Pdl proietta in prima fila Ennio Trento, per cinque anni fedelissimo alleato di Vaccari e suo vice. Oggi Trento ammette errori e confessa di aver subìto certe scelte in nome della coalizione. Ma questo potrebbe non bastare per convincere gli elettori che la sua amministrazione può essere diversa da quella che ha appena lasciato il colle delle Capre.
L'alternativa più forte si chiama Paolo Perenzin, giovane ma con dieci anni di esperienza in consiglio e ormai maturo per il ruolo di leader del centrosinistra. Che infatti lo sostiene in modo compatto, con cinque liste che comprendono le forze della coalizione e rappresentanti dell'associazionismo. Contro i partiti e all'insegna del cambiamento sono anche le candidature del giovanissimo Riccardo Sartor, che con i 5 Stelle punta almeno ad un posto in consiglio, e di Stefano Antonetti, l'outsider, che capeggia la lista Altra Feltre. Dal loro risultato può arrivare un segnale. Ma soprattutto può dipendere il ritorno alle urne fra due settimane per il ballottaggio.(cric)
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