Feltre, negozianti divisi sulle auto in centro: «Meglio prevedere più manifestazioni»

Commercianti e baristi in ordine sparso verso la riapertura del centro alle auto con un senso unico che va da via XXXI Ottobre a largo Castaldi. Se la fetta dei favorevoli alla riapertura rimane consistente, cresce il gruppo di operatori che avrebbe preferito il mantenimento della zona pedonale. Non manca poi, chi, all’interno della stessa attività la pensa diversamente. Una spaccatura che conferma come il tema del centro chiuso - centro aperto continui a suscitare dibattito. Se i primi ad uscire allo scoperto all’annuncio della riapertura erano stati i favorevoli, ora tocca soprattutto a chi pensa che un centro senza auto fosse ormai un dato acquisito dalla popolazione
Paolo Grando dell’Enoteca contemporanea sottolinea due aspetti su tutti, quello della vivibilità del centro e quello della sicurezza dei pedoni: «Si è creata la consuetudine di camminare sulla strada da parte delle famiglie senza preoccuparsi del passaggio delle auto, con i bambini che si muovono liberamente. Riaprire al traffico significa creare una situazione di potenziale pericolo, si scende dal marciapiede senza pensare che potrebbe passare una macchina», osserva.
«È stato fatto tanto negli ultimi anni anche per vivere il centro città senza respirare i gas di scarico e cancellare tutto da un giorno all’altro vuol dire fare un passo indietro anche a livello ambientale, anacronistico rispetto a tutto ciò che il mondo sta facendo per risolvere il problema dell’inquinamento. Parliamo di nocività per la salute non solo per i passanti ma soprattutto per chi abita tra queste vie».
Per Laura Lusa del negozio Virus, «avrebbero potuto pensare a come portare la gente in città, non a far passare le auto, perché non è la soluzione. Non promuovi il turismo con le macchine», commenta. Altri la pensano come lei come Luigi Pilati del Caffè Roma e Antonella Zuglian del Lucky Corner, sempre in via XXXI Ottobre: «È bastata la Fiera di san Matteo per riversare in centro migliaia di persone e creare un indotto di cui tutti hanno beneficiato. Questo è il versante sul quale lavorare. Creare quegli eventi che portano gente in centro», dicono i due baristi. «Non servono grandi cose, una fiera dei fiori, una rassegna d’arte, portare un evento come lo street food. Non crediamo che le auto porteranno beneficio al commercio».
«Io anni fa avevo pure firmato la petizione per tenere aperto il centro», aggiunge Antonella Zuglian, «ma non ci fu nulla da fare. Ora, a distanza di sei anni dico che la gente si era ormai abituata all’isola pedonale».
A testimoniare come sia difficile mettere tutti d’accordo – e anche l’amministrazione comunale lo sa bene – basta chiedere ai fratelli Walter e Luigi Sommariva, che portano avanti lo storico bar gelateria di famiglia: «Mio fratello Walter è a favore perché ritiene che con il tempo recupereremo le vendite di gelato da asporto che con l’isola pedonale si sono azzerate», afferma Luigi. «Da parte mia credo che ormai avessimo compensato con l’attività all’esterno. Secondo me queste auto in transito, tra l’altro bloccate a Porta Imperiale quattro giorni su sette per il mercato o per il weekend finirà per creare un grande intasamento. Staremo a vedere».
Tra i contrari alla riapertura ci sono di sicuro Sal sasso abbigliamento e il negozio di Zampiero giocattoli, mentre sulla scorta dei pareri raccolti tra i colleghi da paolo Grande anche il gestore del Cooofe bar è tra gli scettici .
Ovviamente non mancano i favorevoli che da sempre hanno manifestato per l’apertura del centro e non hanno cambiato idea: da Barbara Raveane del bar impero ai gestori del tabacchino, dalla farmacista Minciotti alla titolare della Profumeria Elda, dall’ottico Fertonani fino alla Torrefazione di largo Castaldi. E non sono tutti.r.c. - sco
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