Feltre: è vivo grazie al rene della moglie
Due anni dopo, il trapianto può dirsi riuscito. E' l'eredità di Antonucci

FELTRE. Il primo trapianto di rene da vivente, effettuato al Santa Maria del Prato, continua per il meglio. Si è trattato di un caso complesso di donazione, dato che i soggetti non sono consanguinei, seguito dall'équipe di nefrologia con il primario Antonucci. A fine luglio Francesco Antonucci, primario di nefrologia e dialisi all'ospedale di Feltre dal 1991, lascerà l'incarico per andare in pensione. Di casi complessi che hanno consegnato alla storia il Santa Maria del Prato, ne ha seguiti molti, in collaborazione con la sua équipe medica e infermieristica. Quello della donna coraggiosa che ha donato il proprio rene al compagno, garantendogli una qualità della vita molto migliore di quella prospettata senza trapianto, è stato l'ultimo di una lunga serie. Si è trattato del primo caso di compatibilità fra non consanguinei all'ospedale feltrino. La donazione è riuscita e con la terapia immunosoppressiva, che continua nel ricevente, non c'è stata alcuna avvisaglia di rigetto. Nella storia professionale del primario nefrologo ci sono però altre situazioni complesse che sono state seguite dall'équipe. Come quella della giovane donna feltrina che dopo un periodo di dialisi e due trapianti di rene, ha fortemente voluto un figlio ben sapendo che il suo non sarebbe stato un decorso facile. Siamo all'inizio del terzo millennio quando al Santa Maria del Prato è avvenuta la prima nascita da una trapiantata di reni, e dieci anni fa questo risultava uno dei pochissimi casi al mondo. L'eccezionalità dell'evento consisteva anche nel fatto che l'ospedale di Feltre è entrato nella letteratura mondiale per aver ospitato uno dei soli cento casi in tutto il mondo di parto in donna trapiantata. Il fiocco rosa in nefrologia aveva commosso il primario Antonucci che ha sostenuto altre gravidanze in donne nefropatiche ma che, in questo caso, aveva riconosciuto l'eccezionalità dell'evento soprattutto dal punto di vista del coraggio umano. Non c'è prova migliore del parto, aveva commentato anche nel corso di un convegno nazionale organizzato a Feltre, per dimostrare che il trapianto del rene porta ad un'effettiva riabilitazione e alla capacità rigenerativa. Con il primario Antonucci si è inaugurata la dialisi informatizzata che ha fatto scuola a livello regionale in quanto dotata di un centro informatico fortemente innovativo. L'inaugurazione del nuovo centro di dialisi ha tagliato un traguardo importante confermando la tradizione nosocomiale feltrina dove, quarant'anni fa, fu attivato uno dei primi centri di emodialisi del Veneto, su iniziativa dello scomparso medico Giovanni Gobbo. L'ultimo regalo del primario in odore di pensione è un documentario sulla dialisi feltrina, della durata di una quindicina di minuti, fatto confezionare dallo stesso Antonucci.
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