Feltre, ci sono 25 tonnellate di acciaio per il nuovo Ponte delle Corde

Giornata fondamentale quella di ieri nel percorso di ricostruzione del Ponte delle corde, manufatto che collega Feltre alla frazione di Villaga. Grazie all’uso di una gigantesca gru ieri mattina è stato possibile posizionare lo scheletro del nuovo ponte, una struttura di acciaio in corten pesante 25 tonnellate e lunga 29 metri posizionata in modo da ripristinare il passaggio sul torrente Sonna. L’intervento è stato coordinato dall’impresa Cmm Costruzioni, che ha curato le opere di carpenteria, e dall’impresa Da Dalt che ha in capo il progetto per complessivi 400 mila euro.
L’assessore Andrea Bona è andato a visionare la fase più delicata dell’intervento, ovvero il sollevamento dell’intero manufatto, che è stato poi posizionato nella sua sede definitiva. «Bene così», commenta l’assessore ai lavori pubblici, «ora con gli uffici cerchiamo di districare l’ultima parte della matassa. In un paio di mesi l’opera dovrebbe essere completata». Presente anche un responsabile di Rfi, interessato all’intervento che si trova a pochi metri dalla linea ferroviaria. Numerose le maestranze che hanno preso parte alla posa del ponte, affinché tutto filasse liscio.
Era il dicembre del 2015 quando una vettura aveva sfondato il parapetto finendo nel torrente. Un incidente fortunatamente senza gravi conseguenze per il conducente, ma che aveva acceso i fari su una struttura datata, risalente ai primi anni 60, bisognosa di interventi importanti, tant’è che alla fine si è ritenuto fosse più giusto rifare il ponte ex novo che mettere mano a quello esistente. Per valutare il da farsi, erano stati effettuati accertamenti e perizie, prendendo in considerazione quattro ipotesi, dalla riparazione e ripristino ad un intervento migliorativo fino ad arrivare al completo rifacimento.
È stata scelta quest’ultima, una soluzione apprezzata dai residenti, che però hanno dovuto attendere anni prima che il progetto decollasse davvero. Per anni si è andati avanti con un’ordinanza che imponeva di transitare a passo d’uomo. Ieri, finalmente, la svolta decisiva.
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