Famiglia di lupi avvistata in Val Biois nell'Agordino

L’escursionista veneziano Matteo Biasetto l’ha incrociata e ripresa tra Colmont e Forcella Negher: «Grande emozione»

FALCADE. Una famiglia di lupi in Val Biois.

Papà, mamma e tre cuccioli che non avevano ancora fatto colazione e stavano cercando qualcosa da mangiare. Altrimenti non sarebbero scesi così a valle.

Giovedì mattina li ha incrociati Matteo Biasetto, un agente immobiliare di Venezia centro storico con ufficio e casa anche tra Cortina e l’Agordino, che stava facendo un’escursione verso Colmont - Forcella Negher. Un incontro ravvicinato emozionante e documentato subito con la fotocamera del telefonino.



Non c’è stato quasi tempo di avere paura, semmai la consapevolezza di aver avuto tanta fortuna, perché a memoria i lupi non si erano mai visti in quella zona. Biasetto era partito dalla sua abitazione di Pisoliva, una località vicina a Caviola : «Mi sono messo in marcia verso le 7.30», racconta Biasetto, «e volevo arrivare fino a Forcella Negher, partendo da Colmont. Ero sudato e mi sono fermato all’altezza di una baita, quando erano le 8.45. Le nuvole erano basse e c’era anche un po’ di nebbia, quando mi sono accorto di avere accanto due ombre. Erano lupi e ho avuto la prontezza di tirare fuori il cellulare e girare un primo video. In quel momento, ero da solo, ma dopo alcuni minuti sono stato raggiunto da due persone, alle quali ho mostrato le immagini, per farmi confermare che erano effettivamente degli esemplari di lupo. Abbiamo ripreso la salita insieme e ne abbiamo visti altri due, prima di accorgerci anche della presenza di un animale della stessa specie, ma più grosso, che poteva essere il capofamiglia. Purtroppo non sono riuscito a inquadrarlo».



Cinque esemplari e non un branco. Una vera famigliola e una grande emozione da raccontare: «Non c’è dubbio sul fatto che sia stato molto emozionante quello che ho vissuto. Non ho avuto paura, anche perché dopo il primo incontro ero a una ventina di metri da loro. Alla fine, eravamo cinque uomini e una ragazza e solo quest’ultima ha provato timore, quando uno dei cuccioli (un anno, al massimo un anno e mezzo) le si è avvicinato con un atteggiamento minaccioso. Ha fatto un passo indietro, evitando di proseguire la salita. Diverso sarebbe stato il discorso se me li fossi trovati intorno e magari in numero superiore, perché non avevo niente con cui difendermi, ma di solito il lupo non attacca l’uomo».

A quell’altitudine, i lupi non si erano mai visti: «È un periodo in cui possono trovare piccoli di capriolo o camoscio e probabilmente erano alla ricerca di qualcosa da mangiare. Questo può essere il motivo che li ha spinti a scendere così tanto. Non è questione di crudeltà, ma una legge della natura. Tornando a me, passo tre giorni alla settimana da queste parti per motivi di lavoro e posso ritenermi davvero molto fortunato dell’incontro che ho potuto fare». —




 

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