Falso ispettore di Lottomatica truffa 6 mila euro alla cartoleria

LONGARONE. Truffa da 6 mila euro. Ricariche su carte prepagate Lottomatica, fatte in maniera fraudolenta alla cartoleria Adriana Capraro di Longarone. I carabinieri stanno cercando un uomo che ha colpito all’inizio della settimana, dopo che la sera prima era stato annunciato da una presunta operatrice di Lottomatica Italia Servizi. Il motivo della visita in via Roma doveva essere una serie di aggiornamenti sui dispositivi telematici, ma lo scopo era quello di organizzare una grossa fregatura. L’uomo ha armeggiato per qualche minuto su tastiere e terminali e se n’è andato comprensibilmente soddisfatto. Il tempo di fare rifornimento su cinque di quelle che l’azienda chiama easy card e si è ritrovato per le mani un montepremi consistente, che avrà sicuramente già riscosso.
È stata Lottomatica ad avvertire i gestori della cartoleria: «Chi ha ricaricato queste carte per così tanti soldi?». La prima risposta è stata «nessuno, guardate che ci dev’essere stato un errore». Ma una successiva verifica ha permesso di scoprire che qualcuno l’aveva fatto, eccome, e per qualcosa come 6 mila euro. Immediata la denuncia per truffa e anche per sostituzione di persona ai carabinieri che hanno avviato le indagini, coordinati dalla procura della Repubblica. I militari stanno lavorando su una descrizione del soggetto, dopo aver parlato con i vari componenti della famiglia che gestisce uno dei due punti Lottomatica longaronese: «Ci guadagnamo anche poco», fanno notare i truffati, «e vorremmo che la nostra brutta esperienza servisse almeno a evitare che altri si trovino in queste stesse condizioni. Non sappiamo se riusciremo o meno a recuperare il denaro, ma contiamo sul lavoro dei carabinieri impegnati nell’inchiesta».
Nella cronologia della truffa, un preliminare: «Una donna ci ha telefonato la sera prima, per avvertirci che l’indomani sarebbe passato da noi un ispettore per fare questi aggiornamenti. Non ci siamo insospettiti, perché è una cosa che capita ciclicamente, tanto più che questa seconda persona si è presentata con un tesserino di riconoscimento camuffato davvero molto bene».
In negozio c’era il capofamiglia, che ha controllato le credenziali e fatto accomodare il presunto addetto, senza alcuna precauzione: «Questa persona è arrivata alle 7 del mattino, quando il nostro negozio era pieno di gente, e ha cominciato a operare. Pensavamo che stesse facendo soltanto il suo lavoro e non immaginavamo che ci stesse truffando. Siamo convinti che tutto sia stato organizzato con grande cura: è qualcuno che era già stato da noi e aveva preso nota delle nostre abitudini, per colpire al momento giusto e garantirsi un po’ di tempo per riscuotere i soldi. Ci piacerebbe tanto rivederlo».
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