Falco, anche la Cuprum rinuncia al compenso

CORTINA. Aumentano i gesti di solidarietà nei confronti del comitato “Falco senza ostacoli”. Anche la ditta Cuprum di Belluno rinuncia al compenso in favore del comitato impegnato a portare avanti progetti per rendere visibili gli ostacoli al volo. Gli uomini della ditta Cuprum di Belluno, guidati da Paolo Costa, il 22 agosto a Rio Gere hanno messo a terra i tralicci per consentire la posa delle sfere sui cavi della media tensione. Dario, Fabrizio, Marco e Stefano i nomi degli “angeli” di Falco sono impressi su quattro sfere colorate, dal diametro di 40 centimetri, posizionate sui cavi elettrici a Rio Gere. Sono così segnalati i cavi sotto il monte Cristallo, nel punto in cui dieci anni fa cadde l’elicottero del Suem 118, provocando la morte di tutto l’equipaggio. Fu proprio l’urto contro quei fili elettrici, il 22 agosto del 2009, nel corso di una ricognizione su di una frana creatasi a seguito di violente precipitazioni abbattutasi in zona, a causare il disastro aereo di Falco. Morirono sul colpo Dario De Felip, pilota della ditta Inaer; Fabrizio Spaziani, medico del Suem 118, direttore della Scuola sanitaria del Soccorso Alpino, volontario della Stazione Cnsas di Pieve di Cadore; Marco Zago, tecnico di bordo dell’Inaer e tecnico del Soccorso Alpino della Stazione Cnsas di Belluno e Stefano Da Forno, tecnico di elisoccorso, direttore della Scuola regionale del Soccorso Alpino e tecnico e tecnico della Stazione Cnsas di Feltre. EliAbruzzo che ha messo a disposizione l’elicottero per consentire la posa delle sfere ha rinunciato al suo compenso e lo stesso ha fatto la Cuprum. «Per noi è stata davvero una bellissima sorpresa», sottolinea Alessandro Forti, presidente di “Falco senza confini”, «anche questo aiuto ci permetterà di andare avanti nel percorso che abbiamo avviato. Ringraziamo ancora una volta anche la società Faloria-Cristallo, senza il cui appoggio non avremmo potuto installare, in occasione del decennale della tragedia, le quattro sfere su cui sono impressi i nomi dei nostri amici». —
A.S.
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