Ex caserma Piave, «basta critiche inappropriate»

BELLUNO. Da caserma abbandonata a spazio vivo e vitale. Ancora da terminare, per carità, ci sono molti lavori da portare a termine, ma quello che è stato fatto alla ex caserma Piave «è oggi oggetto di interesse da parte delle università e delle istituzioni». Lo evidenziano, in una lettera aperta che è stata consegnata al consiglio comunale riunitosi venerdì, tutti i soggetti che hanno contribuito a trasformare l’ex caserma militare in uno spazio aggregativo, aperto a tutti, e in fermento. E che sono stanchi di sentire critiche e sarcasmo: non mancano mai quando si parla della Piave.
Oggi Spazio Ex, «un nome che è stato scelto da studenti e non, giovani e meno giovani, e che rivendica la possibilità che i luoghi possano cambiare e diventare ex, ma anche che quel luogo torni ad essere uno spazio aperto», si legge nella lettera, diffusa sui social network e sul sito Belluno più. «Quello spazio è stato cercato e voluto perché prima non c’era nulla di simile. Le associazioni che oggi cercano di dargli vita lo fanno perché diventi un luogo transitabile da tutti. La generosità fisica ed economica che mettiamo a disposizione, siamo certi che meriti da sola meno scetticismo e meno sarcasmo. Alcune critiche risultano inappropriate, soprattutto se rivolte ad un luogo che è ancora per larga parte un cantiere e quindi soggetto a cambiamenti; altre poco costruttive perché rivolte ad associazioni che stanno operando solo seguendo criteri condivisi con l’amministrazione. Ci aspettiamo che ai commenti poco lusinghieri, che paiono più motivati da scontri politici, seguano le voci di chi quel luogo ha contribuito a crearlo».
Le associazioni Gruppo Radioamatori Valbelluna, Gruppo 90 Polpet, Slowmachine, Casa dei Beni Comuni, Coop. Scout San Gregorio, Insieme per il Bene Comune, Radio Club Belluno N.o.r.e., Scout Agesci Gruppo Belluno3 e TIB Teatro sono consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare, ma concludono con un appello: «Non toglieteci l’entusiasmo!».
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