Estorsione, arrestato un pregiudicato

Imprenditore suicida a Padova: la Guardia di Finanza ha rintracciato l’autore delle minacce di morte
BELLUNO. Formalmente è rappresentante legale della International Rent D.o.o., società che si occupa di trasporto marittimo fluviale con sede in Croazia. In realtà l’attività di Paolo Vincenzo Malvini, 50 anni, originario di Cinisello Balsamo, poco aveva a che fare con l’imprenditoria. È lui l’uomo che ha minacciato la famiglia e l’avvocato di Bruno Ruzzarin per farsi consegnare i 250 mila euro che pretendevano i coniugi diabolici di Adria, Raffaella Tessarin e il commercialista Giampaolo Cominato. La Guardia di Finanza di Padova ha chiuso il cerchio su questa triste storia di minacce con l’ombra della criminalità organizzata. Una vicenda che è costata la vita a un imprenditore onesto che proprio per questo non ce l’ha fatta a sopportare una pressione così brutale e rabbiosa.


L’indagine è quella culminata negli arresti del 6 dicembre scorso, quando i militari del Nucleo tributario hanno bussato alla porta di Cominato e Tessarin. Il primo si trova in carcere, la consorte invece ai domiciliari. L’accusa è di estorsione ai danni del legale che tutela Eleonora Savio, vedova di Bruno Ruzzarin che si tolse la vita ad aprile del 2016. La contesa riguarda i contratti preliminari per alcuni appartamenti a San Vito di Cadore. Contratti mai perfezionati, per cui i coniugi rodigini pretendevano la restituzione di tutto il denaro versato nelle casse della Edilveneta di Ruzzarin.


In procura c’è un fascicolo aperto per istigazione al suicidio perché è stata accertata la creazione da parte di Cominato e consorte di quattro profili Facebook con cui hanno ripetutamente diffamato l’imprenditore padovano. Dopo il suicidio non si sono fermati, mettendo in atto le stesse intimidazioni contro la vedova. Dalle indagini il commercialista e la moglie risultano i mandanti di “spedizioni” minacciose. La prima a opera di due sinti, identificati dai finanzieri e anche dalla Dia. Quando hanno visto che con i nomadi non ottenevano risultati si sono affidati a Malvini. Quest’ultimo sosteneva infatti di essere legato alla criminalità organizzata campana. Ripeteva di essere già stato in carcere e di non avere nulla da perdere, di essere perfino disposto a uccidere. Minacce rivolte soprattutto all’avvocato padovano che sta seguendo la famiglia Ruzzarin.


A distanza di una settimana dai primi arresti i finanzieri hanno individuato l’esecutore materiale di quelle gravi minacce. Si tratta appunto di Paolo Vincenzo Malvini, pluripregiudicato del milanese. I finanzieri hanno ricostruito la rete dei contatti intrattenuti dai suoi più stretti familiari. Così sono giunti a individuarlo a Monza, dove si nascondeva.


Al momento dell’arresto aveva nella propria disponibilità un corredo di documenti fasulli (carta d’identità, patente e tessera sanitaria), con la propria foto ma con dati anagrafici di un altro soggetto. È stato quindi denunciato anche per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.


Enrico Ferro


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