Erostrato, avviso di garanzia a Nemesio e Samuele Aquini

CESIOMAGGIORE
Avviso di garanzia agli Aquini. Ieri pomeriggio i carabinieri della Compagnia di Feltre sono andati a Cesiomaggiore, a suonare il campanello della casa di via Roma in cui abitano i due indagati per il caso Erostrato. Nemesio non c’era ed è stato il figlio Samuele a ricevere la comunicazione della fine delle indagini preliminari sul loro conto, firmata dal sostituto procuratore Simone Marcon. Il più giovane ci ha messo poco a postare sul profilo Facebook il messaggio: «Fine indagini. Sia ringraziato Satana. Adesso almeno potremo procedere col dissequestro dei beni bloccati, spero. Mi sento già un po’ meglio». Il ringraziamento è solo apparentemente blasfemo per chi si professa satanista razionalista.
Il più anziano è arrivato in un secondo momento: «Una telefonata di mia moglie Fiorella e sono rientrato», racconta Nemesio Aquini, «i carabinieri sono stati molto gentili, come sempre, e mi hanno consegnato questa carta che chiude finalmente le indagini. Potremo riavere computer, macchina fotografica e tutto il resto del materiale che ci era stato sequestrato nelle due perquisizioni dei mesi di febbraio e settembre».
Ha appena compiuto 73 anni e non ha paura per se stesso: «Non ho fatto niente e non siamo certo noi Erostrato. Sono un po’ provato, ma più che altro preoccupato per mio figlio. Non abbiamo niente da temere e siamo sempre sicuri di poter dimostrare la nostra totale estraneità ai fatti. Saranno i nostri avvocati Zallot e Perco ad accedere agli atti e decidere le prossime mosse, a cominciare da una controperizia calligrafica».
La Procura contesta quattro ipotesi di reato a Nemesio e Samuele Aquini, per le quali chiederà il loro rinvio a giudizio: procurato allarme, danneggiamento aggravato e tramite incendio e tentata estorsione.
Dodici gli episodi attribuiti a Erostrato, tra l’imbrattamento dei magazzini comunali dei primi di luglio e il sacchetto di caramelle con gli spilli nel cortile dell’asilo di Cergnai (Santa Giustina) del 22 gennaio. Nei mesi delle indagini preliminari rientrano gli imbrattamenti delle chiesette di Sant’Agapito e Calliol e del muro di cinta del cimitero; le lettere con la polverina bianca al sindaco Carlo Zanella e alla scuola del paese e gli incendi alla legnaia di Morzanch e al deposito di attrezzi di Norcen (Pedavena). Restano le tre lettere al nostro giornale, due delle arrivate via posta e la terza trovata con i dolciumi.
Oltre alla perizia calligrafica la Procura ha disposto accertamenti psichiatrici e informatici, oltre a sentire alcune persone e a sottoporre a una valutazione criminologica il romanzo di fantasia “Erostrato e Nemesio”, che Aquini padre stava scrivendo. Non hanno avuto alcun esito, invece, i rilievi del Ris di Parma su lettere e francobolli, nel senso che non ci sono tracce biologiche da confrontare con il Dna degli indagati: «Erostrato ha ottenuto che si parlasse di lui», conclude Nemesio, «anche se non ha ottenuto la statua. Noi usciremo innocenti dal processo». —
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