«Era un lavoratore» Il ricordo di Barbieri morto sull'Agudo

Un impianto sul monte Agudo e la vittima Giorgio Barbieri
Un impianto sul monte Agudo e la vittima Giorgio Barbieri
 
AURONZO.
Una famiglia devastata dal dolore, una città commossa per la tragica morte di Giorgio Barbieri. Il 52enne residente a San Donà in via Svezia, addetto al controllo alle officine Aeronavali, è morto sulla pista da sci del monte Agudo ad Auronzo martedì mattina. La tragedia si è consumata in pochissimi attimi. Giorgio Barbieri ha perso il controllo degli sci, rotolando fuori pista davanti agli occhi della moglie e del figlio, per poi morire all'ospedale di Belluno a causa di un grave trauma toracico.  Lo sfortunato sciatore sandonatese è spirato nella sala operatoria dell'ospedale San Martino, mentre i chirurghi tentavano disperatamente di salvarlo. Barbieri, verso le 12.30 di martedì, stava scendendo sulla pista «Alberto Tomba» lungo il pendio del monte Agudo, proprio accanto all'abitato di Auronzo. Con lui, la moglie Ornella ed il figlio di 10 anni, Marco che hanno purtroppo assistito a tutta la scena. L'uomo è rotolato su un rettilineo, poi si è fermato vicino a degli alberi e non è chiaro se li abbia colpiti. La moglie lo ha raggiunto subito rendendosi conto del grave trauma subito. Non ha perso tempo e allertato i soccorsi.  Gli uomini del corpo forestale sono immediatamente arrivati, in attesa dell'elisoccorso per il trasporto all'ospedale di Belluno. Purtroppo le sue condizioni erano già molto gravi dopo la caduta a causa di una grave emorragia interna al torace. Già nel tentativo di rianimarlo da parte dei sanitari era chiaro che le lesioni subite erano state molto serie. Un grave incidente sulle piste da sci che riapre il dibattito sulla pericolosità delle discese innevate. Purtroppo questa volta la caduta non si è risolta con qualche frattura, ma con la morte di un padre di famiglia. Assieme alla moglie Ornella ed ai figli, Giorgio era in vacanza sul Cadore, località di origine della signora, maestra elementare ad Ereaclea. Oltre al piccolo Marco, di 10 anni, c'erano anche Francesca di 24 e Giulia di 20 anni. Una famiglia molto unita che adesso è piombata nella disperazione.  A San Donà, la sorella Roberta Barbieri piange il secondo fratello perduto in soli sei mesi. Giovanni Barbieri, «Giovannone» per gli amici, ex rugbista, era morto a causa di una grave malattia che aveva minato il suo fisico apparentemente indistruttibile.  «Non sappiamo nulla», dice Roberta in lacrime, «so solo che mio fratello è morto e aspetto di sapere qualche particolare in più. Era un gran lavoratore. Dopo il servizio militare non aveva mai smesso di lavorare e adesso era addetto di controllo alle officine Aeronavali. Giorgio era una brava persona, molto conosciuto».  «Tutto il suo tempo libero», conclude la sorella, «era dedicato solo alla famiglia cui era tanto attaccato».  La data dei funerali non è ancora stata fissata in attesa del nulla osta della magistratura che darà il via libera alla sepoltura.

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