«Elisoccorso panacea di tutti i problemi? Non ci siamo proprio»
L’INTERVISTA
«SO bene cosa chiedere sabato (domani, ndr) all’assessore Manuela Lanzarin. Qui servono soluzioni concrete, se ci dicono che la soluzione di tutti i mali è l’elicottero davvero non ci siamo proprio».
Parole chiare, quelle del sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco, che dice la sua a proposito della situazione in cui versa la sanità cadorina alla vigilia del summit con la responsabile regionale.
«Il Comelico segue con grande attenzione ciò che succederà sul fronte dell’ospedale di Auronzo sul tema della dotazione delle ambulanze. In caso di emergenze, la presenza di un’ambulanza ad Auronzo per noi è vitale. I tempi di percorrenza con Pieve sono troppo lunghi e l’elicottero non è sempre in grado di volare. A proposito delle ambulanze, i numeri snocciolati nei giorni scorsi non corrispondono al vero», sottolinea il primo cittadino, «posso assicurare, dati alla mano, che solo nel mese di gennaio sono state registrate otto uscite contemporanee delle due ambulanze. È chiaro che chi parla di due, tre casi all’anno dice cose molto diverse dalla realtà».
Ambulanze a parte, voi ci tenete a sottolineare la funzione strategica del punto di primo soccorso di Auronzo...
«Sul punto di primo soccorso posso dire poco», spiega il sindaco Staunovo Polacco, «ribadisco però la contrarierà assoluta a ciò che prevede l’esternalizzazione dei servizi sanitari. Su questo punto ci batteremo confidando nel buonsenso dell’assessore Lanzarin con la quale, è bene chiarirlo, abbiamo già avuto modo di parlare a Venezia. L’incontro in programma tra poche ore non rappresenta una novità assoluta. Cosa le chiederò? Soluzioni concrete. La montagna ha bisogno di garanzie, soprattutto nei servizi prioritari come la sanità. Soluzioni basate sui calcoli, sui numeri, o come ultima spiaggia sul ricorso all’elicottero, non rappresentano concretezza e, dunque, non intendiamo prenderle in considerazione».
E sull’ambulanza in servizio a Santo Stefano, chiamata in causa a più riprese nei giorni scorsi come la possibile soluzione ai mali del Comelico?
«Siamo totalmente fuori strada», taglia corto il primo cittadino di Comelico Superiore, «quell’ambulanza infatti non prevede personale medico a bordo. Ho già avuto modo di sottolineare come il problema non siano i trasferimenti o situazioni di ordinaria amministrazione. Il problema sono le situazioni di emergenza per le quali l’unica soluzione è la garanzia di un’ambulanza, di stanza ad Auronzo, pronta a partire in ogni momento per raggiungere il nostro territorio. Un’ambulanza che parte da Pieve per raggiungere il Comelico impiega almeno quaranta minuti, lo stesso discorso vale per Misurina. E questi sono numeri che non lasciano davvero nessuno spazio all’interpretazione. Come del resto quelli delle uscite contemporanee». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi