Edilizia, 25 addetti attendono da luglio il loro stipendio

La denuncia arriva dalla Feneal Uil per la Cosedil di Sedico Alla Buzzi Unicem il 30 giugno parte la cassa straordinaria

BELLUNO. Da luglio non percepiscono più lo stipendio. Situazione pesante alla Co.se.dil snc di Sedico, impresa edile, tra le più grandi della provincia: i 25 addetti da dieci mesi non vedono pagati i loro compensi.

«Un’altra azienda colpita dalla crisi», precisa Adriano Tiziani della Feneal Uil bellunese, che segue la vicenda. «La ditta ha sempre lavorato con committenti privati, e per interventi grossi, ma da quanto sappiamo avrebbe problemi a recuperare i soldi per questi lavori. Ad oggi i dipendenti sono praticamente fermi per mancanza di commesse».

Tiziani sottolinea come la situazione sia comune a diverse altre imprese edili bellunesi: «Le imprese sono in ginocchio e non si riesce a vedere la fine; chiediamo almeno agli imprenditori di attivarsi per la richiesta degli ammortizzatori sociali. In questo caso non c’è stata alcuna richiesta specifica, l’azienda è stata convocata anche alla Direzione provinciale del lavoro, ma non si è vista. I lavoratori, dopo aver sentito in questi mesi varie rassicurazioni da parte dell’azienda, iniziano a essere davvero preoccupati e chiedono, tramite noi del sindacato, che dalle promesse si passi ai fatti». «La speranza è che la ditta si decida a ricorrere alla cassa integrazione».

Intanto la cementeria Buzzi Unicem di Ponte nelle Alpi ha chiesto di aprire la procedura della cassa straordinaria per i suoi 45 dipendenti. Dopo l’acquisizione della quota maggioritaria della società da parte di un gruppo austriaco, la gestione della sede locale è rimasta in capo alla Buzzi.

«La cementeria, nel corso dell’incontro svoltosi l’altro ieri con il sindacato», precisa Tiziani, «ha fatto sapere che chiederà la cassa straordinaria per tutti i suoi dipendenti, anche se poi attiverà una rotazione, grazie alla quale lavoreranno sempre 19 addetti».

La Cigs partirà dal 30 giugno prossimo. «Se andrà in porto questa operazione, potremo mantenere l’attività sul territorio», conclude il sindacalista della Feneal.

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