È morto Giorgio Sangalli il “papà” del cinema Italia

BELLUNO. Una vita dedicata al cinema. Era una passione, oltre che un lavoro, per Giorgio Sangalli. Lo storico gestore del cinema Italia (e non solo) se n’è andato nella notte fra giovedì e ieri....

BELLUNO. Una vita dedicata al cinema. Era una passione, oltre che un lavoro, per Giorgio Sangalli. Lo storico gestore del cinema Italia (e non solo) se n’è andato nella notte fra giovedì e ieri. Aveva 72 anni, da qualche tempo aveva passato la gestione della sala cittadina al figlio Manuele ma era rimasto attivo. Si occupava della burocrazia, perché da quel cinema proprio non riusciva a stare lontano.

Del resto, ha cominciato ad occuparsene negli anni ’60, raccogliendo dal padre la gestione dell’Italia, del cinema Dolomiti e delle sale di Auronzo e Longarone. Da ragazzo andava a Longarone con il treno a vapore, quando c’era bisogno di dare una mano. L’Italia era stato aperto dal nonno, nel 1926 (ma lui diceva qualche anno prima). Giorgio Sangalli se n’è occupato per oltre quarant’anni, superando l’avvento della televisione, delle videocassette, poi dei dvd, riuscendo a rilanciare l’attività anche quando Belluno ha perso i militari che garantivano una presenza costante alla sala di via Garibaldi.

Alla fine degli anni ’90 è stato affiancato dal figlio, che porta avanti l’attività di famiglia. «Per lui il cinema era come una cattedrale», racconta lui stesso. «Era una persona molto riservata, buona, la sua vita era il cinema. Gli piacevano i film western e quelli di guerra». Ma nella sala più antica della città ha portato pellicole di ogni tipo, fidelizzando la clientela e diventando un punto di riferimento per molti.

Giorgio Sangalli se n’è andato serenamente, accudito dalla famiglia. Il funerale si svolgerà lunedì alle 15.15 in Duomo. Il cinema Italia non chiuderà: Giorgio Sangalli non lo avrebbe voluto. Lo aveva chiesto espressamente ai suoi cari, di andare avanti come se fosse una giornata qualunque. È probabile venga ridotto l’orario degli spettacoli, ma l’Italia rimarrà aperto. L’ultimo omaggio al suo papà.

Alessia Forzin

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