È Montin il nuovo primario di Chirurgia

È specialista dei trapianti di fegato: «Fondamentale il rapporto con il paziente e la sua famiglia»

FELTRE. È giovane, non ha ancora compiuto 50 anni, il nuovo primario di Chirurgia generale, Umberto Montin che ieri si è presentato ed è stato presentato dai direttori dell’Usl Dolomiti, e comincerà a prestare servizio dal 16 luglio. Il curriculum è di eccellenza, fra formazione, esperienza e incarichi di responsabilità ricoperti al Policlinico di Verona, al punto che nella rosa dei tre candidati con il punteggio più alto del concorso di fine aprile, è prevalsa la scelta del direttore generale su questo professionista. Ed è di ieri la firma del contratto quinquennale che attribuisce a Montin le redini del reparto chirurgico.

Come ha evidenziato il direttore sanitario Giovanni Maria Pittoni, Montin si è formato alla scuola di Cevese a Padova, la stessa da cui sono usciti gli ex primari di chirurgia, Alvise Moschini e Enrico Cian. «Questo nel segno della continuità con l’impostazione chirurgica di Feltre che, oltre ad essere centro di riferimento regionale per l’oncochirurgia delle malattie del tratto digerente, ha pochi pari nell’ambito della nostra regione, quanto a indicatori di attività positiva e collaborazioni interdisciplinari con la chirurgia ginecologica, urologica e otorinolaringoiatrica», ha detto Pittoni.

Montin proviene dall’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona dove aveva la responsabilità dell’unità operativa semplice di chirurgia epatobiliare e trapianto di fegato dal 2014. Ha anche perfezionato la formazione all’estero in ambito di chirurgia oncologica, in particolare in Inghilterra, al Royal Liverpool University Hospital. «Al di là dei tecnicismi e delle virtuosità chirurgiche e del fatto che possa essere considerato un iperspecialista nell’ambito ideo-pancreatico», ha detto il nuovo primario Montin, «l’esperienza nell’ambito del trapianto di fegato, mi ha resto particolarmente sensibile al rapporto con il paziente e con la sua famiglia. Non sempre le cose vanno nella direzione migliore. E la comunicazione che diventa momento di cura, specie con l’entrata in vigore della legge sulle Dat e specie quando le prognosi non sono favorevoli rispetto ad alcune neoplasie, è un aspetto fondamentale. È necessario anche sostenere psicologicamente il malato e i familiari, cosa alla quale sarà data massima importanza».

In occasione della presentazione e della firma del contratto al nuovo primario, il direttore generale Rasi Caldogno non ha mancato di ringraziare i predecessori, Enrico Cian e Dal Soler come facente funzioni «che ha saputo svolgere egregiamente questo ruolo».(l.m.)

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