È fatta, il gruppo De Longhi ha acquistato la Procond
Firmato l’atto notarile con il quale si dà il via libera al trasferimento dei beni Zuccolotto: «Una bella notizia, ora attendiamo il nuovo piano aziendale»

Lo stabilimento della Procond
LONGARONE. «La De Longhi è una signora azienda e siamo soddisfatti che il fidanzamento con la Noe si sia tradotto in matrimonio. Ci dà molta sicurezza».
È la prima reazione dei sindacati all’acquisizione dell’ex Procond da parte del Gruppo trevigiano “del pinguino”, che sta cavalcando la ripresa addirittura con lavoro straordinario di domenica. In data 31 luglio 2017 il Tribunale di Bologna, nel contesto di un procedimento competitivo, dichiarava ammissibile l’offerta presentata da “NPE srl”, società del Gruppo De’Longhi, e riconosceva la stessa “NPE” aggiudicataria dell’azienda, del magazzino e degli immobili. Il 15 settembre è stato firmato l’atto notarile di trasferimento di proprietà dei beni. Il valore assegnato all’azienda, così come riportato nell’offerta irrevocabile, è di 7 milioni e 640 mila euro, comprensivo anche di magazzino e dell’immobile industriale, importo dal quale saranno dedotti i canoni di locazione relativi al contratto d’affitto menzionato, pagati fino al trasferimento della proprietà, nonché i debiti di Procond verso i dipendenti, che NPE srl eventualmente si accollerà.
«Adesso non resta che aspettare il piano industriale», insiste Luca Zuccolotto della Fiom, «per vedere quali progetti ha l’azienda, per la quale noi eravamo già fornitori di schede elettroniche».
I lavoratori, per la maggior parte donne, sono 260. C’è chi opera a giornata, chi su due turni, chi su tre. De Longhi vorrebbe razionalizzare l’organizzazione degli orari. «Nessun problema. Tratteremo su questo e su altro», è la disponibilità del sindacalista. «Il management che abbiamo conosciuto nei tempi dell’affitto ha raccolto la fiducia dei lavoratori».
Al tribunale di Bologna per l’asta si era presentato soltanto il gruppo trevigiano. Gruppo che nel settembre del 2016, al momento della sottoscrizione dell’affitto, aveva già provveduto a “blindare” l’industria longaronese, presentando una proposta di acquisto. Il 31 luglio scorso la proposta è stata sottoposta all’attenzione del giudice. Ora si attende la presentazione del concordato previsto per il 15 novembre prossimo.
«Con il pieno possesso dell’azienda», conclude Zuccolotto, «auspichiamo l’avvio di un ragionamento sui processi produttivi e anche sui macchinari. Già un anno fa, quando è scoppiata la crisi, i lavoratori ci avevano creduto e ora i risultati arrivano». Quanto alla possibilità di un diversa sistema di orari, compreso lo straordinario, il sindacalista della Fiom dice di non aver nulla da eccepire, sempreché – precisa – tutto avvenga all’interno del contratto di lavoro.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video