E-bike, i privati installano 25 colonnine di ricarica

AGORDINO. I privati installano venticinque colonnine per la ricarica delle e-bike lungo le strade che dalla stazione di Bribano portano ad Arabba, Malga Ciapela e Falcade.
Tante ne ha infatti acquistate la Cassa rurale Dolomiti di Fassa Primiero e Belluno dalla Repower, una società nata in Svizzera che opera anche nel mercato italiano fornendo energia e servizi alle piccole-medie imprese. Un’operazione, questa, che, oltre agli obiettivi di natura promozionale-commerciale, intende arricchire la vallata agordina di un servizio che potrebbe rivelarsi utile in particolare nel momento in cui le ciclabili in costruzione, ricostruzione e progettazione diventeranno realtà. Va ricordato, infatti, che al momento sono tre i tracciati in corso d’opera: il primo (in ordine di tempo) è quello tra Le Campe (La Valle) e Listolade (Taibon) i cui lavori sono iniziati nel lontano 2009, ma che è ancora lontano dal completamento a causa di questioni legali con un privato; il secondo è quello in fase di realizzazione tra Cencenighe e Malga Ciapela che, purtroppo, ha subito notevoli danni in seguito alla tempesta Vaia dell’anno scorso; il terzo è quello per il quale si attende la progettazione e che, comunque, dovrebbe snodarsi tra Bribano e Agordo e quindi tra Taibon e Falcade.
Obiettivo degli amministratori agordini è dunque quello di portare i turisti in Agordino in sella alle due ruote. In questa previsione la Cassa rurale ha pensato di acquistare venticinque colonnine per la ricarica delle e-bike e posizionarle in varie località della vallata e non solo. Acquisto che è stato fatto presso la società Repower.
«Abbiamo già curato l’anno scorso un progetto simile in Friuli», spiega Elvio Meneghel di Repower, «posizionando le colonnine lungo la ciclabile da Tarvisio a Grado. Il nostro intento è quello di dare un servizio a chi deve ricaricare la e-bike, ma anche quello di fornire energia pulita. Infatti non è così automatico sostenere che la bici elettrica sia economica. Per produrre un kwh di energia nel mix nazionale si emettono normalmente 430 grammi di CO2. Noi, forti di certificazione e tracciatura, arriviamo a 3-4 grammi».
Il progetto era partito ad ottobre 2018, poi Vaia ha scompaginato i piani e tutto si è rallentato. Al momento sono state posizionate circa la metà delle colonnine previste.
«Abbiamo concluso una dozzina di contratti», dice Meneghel, «siamo andati da attività locali, ristoranti, bar e alberghi, che hanno creduto nel progetto, hanno voluto l’energia certificata e hanno installato le colonnine comprate dalla banca. Finora le abbiamo posizionate a Rocca Pietore, a Digonera, a Falcade, a Cencenighe, a Taibon, a La Muda, al Peron e a Vignole. Con la prossima primavera contiamo di proseguire e completare l’opera intrapresa» . —
Gianni Santomaso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi