Due nuovi campi sintetici in città: un milione di euro per i giovani

Il Cavarzano Limana finanzia l’intervento a Don Bosco e chiede aiuto al Comune per Camp de Nogher
Alessia Forzin

Un campo è quasi pronto, l’altro è disegnato sulla carta. Entrambi garantiranno ai tesserati del Cavarzano Limana di poter continuare a giocare a pallone, senza peregrinare da un comune all’altro come accade oggi. I progetti sono stati presentati a Palazzo Rosso, perché la società ha bisogno del Comune: se il campo sintetico a Don Bosco è stato interamente finanziato dal Cavarzano, con un mutuo di oltre 200 mila euro, sponsorizzazioni e una sorta di azionariato popolare, per rifare il terreno di gioco a Camp de Nogher serviranno 750 mila euro. Un impegno che la società non può sostenere da sola.

Ma ha trovato a Palazzo Rosso orecchie attente: «Questo studio preliminare è prezioso, ci permetterà di partecipare a bandi per avere le risorse necessarie», ha spiegato infatti l’assessore Franco Roccon. Una possibilità potrebbe arrivare dal Pnrr, un’altra dal bando Sport e Periferie, la cui ultima tranche potrebbe essere pubblicata all’inizio dell’estate.

«Gli spazi che abbiamo a Cavarzano, Cusighe (struttura dell’Ulss dove la società si occupa di tutte le manutenzioni) e alla Goal Arena sono stretti, abbiamo molte squadre costrette ad allenarsi e giocare fuori comune», ha spiegato Claudio Sella, uno dei due presidente del Cavarzano Limana. E a Cusighe non mancano i problemi.

La società ha 260 tesserati e i campi servono come l’aria. Da qui è nata l’idea di realizzare un sintetico nel campo da calcio del Don Bosco. I lavori sono a buon punto, il campo dovrebbe essere finito per la fine del mese. I costi, pari a 250 mila euro, sono stati interamente coperti dalla società. «Si tratta di un investimento anche sociale, perché il campo rimarrà della parrocchia», ha precisato Sella. E qui emerge il valore sociale dell’iniziativa, come ha ben evidenziato Don Claudio andando oltre l’aspetto agonistico e parlando di educazione e sport come aspetti di crescita.

«È un progetto pensato soprattutto per i giovani», ha aggiunto il vicepresidente e responsabile del settore giovanile, Andrea Fontana. «Per giocare a calcio in questa provincia l’unica soluzione è avere un campo in erba sintetica». Ma quello al Don Bosco non basterebbe, anche perché ha dimensioni ridotte (70 per 40) e non potrebbe mai essere omologato per disputarvi partite. Sarà prezioso per gli allenamenti, questo sì. Saranno installati anche gli spogliatoi. Ma il Cavarzano Limana ha bisogno di un campo regolamentare. Ed ecco che l’attenzione si sposta su Camp de Nogher, la casa storica della società prima che si fondesse con il Limana.

La società ha predisposto uno studio preliminare (se n’è occupato l’ingegner Bruno De Paris), che ieri ha consegnato al Comune chiedendo aiuto per finanziarne la realizzazione. «Il progetto è già stato visto da un delegato della Figc e il campo potrà essere omologato per disputarvi partite fino all’Eccellenza», ha continuato Sella. Si perderà solo la prima fila della gradinata, perché la rete che delimita il campo dovrà essere spostata, ma comunque non viene mai usata dagli spettatori perché la visione è limitata.

Il Comune ha recepito ed è pronto a trovare le risorse partecipando a bandi. «È importante collaborare e unire le forze», ha evidenziato il sindaco Oscar De Pellegrin.

Realizzare l’intero progetto, con i due campi, «permetterebbe anche di decongestionare la Goal Arena, impianto comunale utilizzato da molte realtà», hanno chiuso i dirigenti del Cavarzano Limana. E di continuare a permettere a decine di bambini e ragazzi di divertirsi giocando a pallone.

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