Drone sorvola la chiesa, sono i pompieri / FOTO / VIDEO

BELLUNO. Si chiama Sapr (sistema aeromobile a pilotaggio remoto), pesa appena sette chili e mezzo e la sua presenza è bastata per attirare una piccola folla di curiosi in via Roma. Non senza creare qualche disagio al traffico. Ma il “bambino”, come lo hanno affettuosamente ribattezzato i vigili del fuoco, ha in realtà sei eliche ed è stato portato a Belluno con uno scopo ben preciso: monitorare il campanile della chiesa di Santo Stefano e, in particolare, la sua cuspide, dove la presenza di una pianta ha fatto scattare l’allarme per una possibile caduta di materiale.
Martedì sera la decisione dei pompieri, vista l’altezza a cui si è sviluppato l’arbusto (circa 31 metri) e le difficoltà che avrebbe comportato raggiungerlo, hanno richiesto l’intervento del Nucleo elicotteri di Venezia, che ieri pomeriggio, poco prima delle 14, si sono portati in piazza Santo Stefano. Da un furgone, sotto le amorevoli cure dei due piloti, è uscito il drone, un esacottero del peso di circa 7,5 chilogrammi e del valore di circa 5 mila euro, realizzato in plastica composita e carbonio e dotato «di una telecamera ad alta risoluzione», hanno precisato i due piloti (uno lo guida, l’altro comanda l’apparecchiatura video-fotografica), «in grado di effettuare foto e video in Full Hd. La segnalazione riguarda un punto ben preciso del campanile, ma ne approfittiamo per monitorare tutti i quattro lati, una mappatura che può tornare utile in futuro».
Dopo un forte sibilo, il drone (poco meno di un metro di apertura alare) è schizzato verso l’alto, iniziando a ruotare intorno al campanile, richiamando la curiosità di passanti e curiosi, tutti con il naso all’insù per capire cosa stesse succedendo. Meno di cinque minuti in volo, poi l’atterraggio e il ritorno al furgone, per scaricare le foto. Immagini così nitide da sorprendere anche i pompieri, sul posto in assistenza alle operazioni. «Un intervento innovativo e di tale qualità da lasciare stupiti noi in primis», ha spiegato Fabio Jerman, funzionario di guardia del Comando provinciale. «Le foto scattate dal drone ci hanno fatto capire che la situazione non è poi così grave, anche se è urgente rimuovere la pianta per azzerare il pericolo di distacchi: intervento che effettueremo già nei prossimi giorni. Abbiamo approfittato dell’intervento, inoltre, proprio per testare questa nuova tecnologia che, è innegabile, rappresenta un grosso passo avanti per quanto riguarda la nostra attività».
Rimandato causa un problema alle batterie, invece, il secondo sorvolo del drone, nel corso del quale si sarebbe dovuto effettuare un video della chiesa di Santo Stefano.
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