Don Marino lascia Faller dopo 54 anni da parroco In arrivo c’è don Fabrizio
SOVRAMONTE. Don Marino Giazzon, parroco di Faller da 54 anni, saluterà fedeli e compaesani lunedì, in occasione dell’Epifania, per ritirarsi in quiescenza e tornare ai paesi delle origini. Don Marino è nato a Santa Giustina nel 1936. È stato cappellano della cattedrale di Feltre e successivamente della parrocchia di Pedavena. Si è diplomato al Conservatorio di Venezia in “Musica antica” nel 1973 ed è stato abilitato all’insegnamento dell’educazione musicale, diventando docente di ruolo nelle scuole medie di Lamon, Fonzaso, Cesiomaggiore e Sospirolo.
Da settembre 1966 è parroco del paese di Faller. Fra le iniziative che ha promosso e che si sono consolidate, c’è quella della ricorrenza per gli abitanti di Ramen che dal 1995 si riuniscono ogni anno in preghiera, alla vigilia di Santa Filomena, per una messa di ringraziamento nella piazzetta della frazione. A don Marino succederà il nuovo parroco individuato dal vescovo Renato Marangoni in don Fabrizio Tessaro.
Così nel pomeriggio di sabato 11 gennaio il vescovo celebrerà l’Eucarestia con il rito di immissione del nuovo sacerdote. E da domenica 12 gennaio la messa a Faller sarà celebrata da don Fabrizio al quale sono assegnate le cinque parrocchie del sovramontino. Diventerà imprescindibile per l’amministrazione pastorale di cinque chiese, la collaborazione con altri preti. Ma intanto l’unità pastorale di Sovramonte si è potuta avvalere dei servizi di un giovane seminarista della diocesi di Belluno-Feltre, Stefano De Cian, che si è presentato anche dalle colonne del Sovramontino.
«Dall’inizio di ottobre 2019 ho iniziato vivere in canonica con don Fabrizio durante i fine settimana», scrive sul bollettino il ventenne Stefano De Cian, «e a condividere così la vita della vostra comunità, esperienza che continuerà almeno fino alla prossima estate».
Come attività il seminarista si dedicherà in particolare al Gruppo giovani 153 che si incontrano il venerdì sera e al catechismo dei ragazzi di seconda media, oltre che al servizio liturgico nelle varie celebrazioni. —
L.M.
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