Domenica inaugurazione del bivacco Salvedella a conclusione dei lavori

BORGO VALBELLUNA. L’evento “Malghe tra Miane e Borgo Valbelluna” , organizzato domenica prossima in sinergia dai due Comuni per dare risalto al patrimonio rurale della zona, sarà l’occasione per inaugurare la fine dei lavori di recupero del terzo stallone del bivacco Salvedella. L’intervento è stato eseguito dall’Um Val Belluna su progetto redatto dell’architetto Valter Salton, il cui costo complessivo è stato pari a 103mila euro (di cui 85mila finanziati dal Gal). La riqualificazione della struttura si inserisce all’interno di un programma di sviluppo che ha l’obbiettivo di conservare il patrimonio rurale e storico come testimonianza culturale degli immobili tipici dell’architettura e del paesaggio rurale della fascia pedemontana prealpina.

«Il bivacco Salvedella è localizzato in un’area di importante valenza naturalistico–ambientale e paesaggistica della Valbelluna, e il suo recupero rappresenta la volontà di valorizzare questi tipi di fabbricati rurali per migliorarne qualitativamente l’offerta turistica sostenibile e la tutela del territorio, mantenendo nel contempo il valore storico-culturale che la struttura offre», afferma il consigliere con delega all’agricoltura Anna Isotton.

Il bivacco, infatti, è raggiungibile sia da Praderadego e sia dalla località di Posa Puner, nel comune di Miane, ed è al centro di un’importante rete di percorsi escursionistici e cicloturistici nonché dell’Ippovia delle Prealpi trevigiane e bellunesi. Con l’intervento programmato dall’amministrazione comunale, l’ex stalla va a completare un complesso che costituisce una base logistica per gruppi organizzati permettendo di rispondere alla crescente fruizione turistica in forte espansione per merito sia del potenziamento delle attività delle malghe, sia del recupero di alcuni vecchi fabbricati rurali, sia della riqualificazione dei boschi e dei pascoli e sia dell’organizzazione di numerose manifestazioni promozionali. «L’esecuzione di questi interventi è necessaria per mantenere viva la nostra storia rurale e per tutelare il nostro territorio che deve essere conservato e trasmesso alle generazioni a venire come testimonianza dell’architettura del paesaggio rurale. Si auspica che in futuro tale complesso possa essere nuovamente destinato alla monticazione del bestiame», conclude l’assessore al Turismo e all’Ambiente Simone Deola. —

D.D.

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