Domani i funerali di Giorgio Moretti
Il ricordo del parroco: «Diceva: se devo morire vorrei fosse in montagna»

Giorgio Moretti
AGORDO.
Saranno celebrati domani pomeriggio alle 14 nella chiesa arcidiaconale di Agordo i funerali di Giorgio Moretti, 60 anni, medico di base nel capoluogo di vallata da trent'anni. La salma verrà poi tumulata nel cimitero di Taibon, paese di origine della famiglia. Moretti è morto sabato pomeriggio, dopo essere stato colpito da un sasso staccatosi dalla parete durante una escursione in compagnia di un amico nella valle del Mus, laterale della Val Cordevole. E' un paese in lutto, Agordo, per la scomparsa del suo medico. Trent'anni di stimatissima professione avevano fatto di Moretti una delle figure di riferimento per il paese. Lascia la moglie, Lorella (che lavora nel negozio Maja dress di Agordo) e i figli Federica, vent'anni, che studia all'Università di Ferrara, e Pierpaolo, diciottenne studente delle Superiori. Molti compaesani ieri si sono recati a portare le condoglianze alla famiglia. Anche monsignor Giorgio Lise ha incontrato i famigliari. «Sono da poco ad Agordo, un anno e mezzo, e non ho potuto conoscere a fondo il dottor Moretti. Ma ho sempre sentito parlare molto bene di lui, una persona molto stimata dal punto di vista professionale. Ho capito in questo ore quanto grandi fossero il dispiacere e lo sgomento dei cittadini di Agordo». Monsignor Lise ricorda una frase che Giorgio Moretti era solito dire: «Se devo morire, vorrei farlo in montagna». «Quella per la montagna era una passione profondissima, un grande amore. Ma il dottor Moretti era anche una persona molto prudente» continua il parroco di Agordo. «Di fronte ad una tragedia come questa, mancano le parole. Non ci sono spiegazioni, non si può dire "se l'è andata a cercare". E questo proprio perchè era una persona prudente». Dalle testimonianze raccolte sembra che Moretti e il suo compagno di escursione, Alessandro Da Rold, cardiologo all'ospedale di Agordo, avessero scelto un sentiero diverso da quello originario, un percorso meno difficile. Invece proprio su quel sentiero lungo la valle del Mus, nel gruppo dei Monti del Sole, si è compiuta la tragedia. Dalla parete si è staccato un masso che ha colpito il medico. Il compagno di escursione si trovava qualche metro distante e si è salvato. Ha immediatamente soccorso l'amico e il collega ma il colpo era stato fatale. «In momenti come questi - conclude il parroco - ci sostiene la fede, la nostra ancora di salvezza che ci dice che non tutto finisce ma che c'è una speranza, anche per chi resta».
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