Divorzio breve, primo caso a Belluno

BELLUNO. Divorzio breve? Addirittura lampo, a Belluno. Record italiano stabilito dagli avvocati Bruno Bristot per lei, e Roberta Resenterra per lui: alle 8.03, hanno applicato per la prima volta la nuova legge 55 del 2015, battendo allo sprint tutti gli altri colleghi dello stivale. Lo certifica anche “cassazione.net”. La novità è meglio di uno scacciapensieri per chi non si ama più: in caso di separazione consensuale devono passare sei mesi, mentre si arriva al massimo a un anno, se non lo è. Prima bisognava pazientare tre anni, con tutto quello che questo periodo può provocare. E il tribunale non c’entra più niente: fanno tutto i legali, con la collaborazione del procuratore Francesco Saverio Pavone. In un secondo momento, i documenti passano all’ufficiale di stato civile del Comune per gli ultimi adempimenti.
C’eravamo tanto amati. Lui e lei erano sposati dal 1999 e hanno messo al mondo due figli. Non andando più d’accordo e non provando più nulla l’uno per l’altra, si sono decisi a separarsi il 21 marzo dell’anno scorso. Avrebbero dovuto aspettare il 2017 con la vecchia legge, ma è bastato dover ridiscutere le condizioni della separazione, anche per il discorso di una casa, per sentirsi dire dai rispettivi avvocati che stava per entrare in vigore la legge sul divorzio breve e c’era la possibilità di anticipare sensibilmente i tempi: solo 14 mesi, invece di 36. La coppia ha deciso di approfittarne immediatamente e negli studi di Bristot e Resenterra si è cominciato a lavorare sull’accordo di negoziazione assistita.
I documenti sono stati sottoposti al procuratore Pavone, che doveva verificare la loro validità, soprattutto nell’interesse dei figli minori. Una volta ricevuto il via libera, è bastato autenticare le firme dei due ex coniugi e passare l’incartamento all’ufficiale di stato civile di Palazzo Rosso. Magari ci vorrà qualche altra ora, per completare tutto il percorso, ma intanto i due possono dire di non essere più marito e moglie da ieri mattina, alle 8.03. Sono cessati gli effetti civili del loro matrimonio, fermo restando che si erano spostati in chiesa, di conseguenza sono interessati a rivolgersi alla Sacra Rota per l’annullamento del sacramento.
Tempi velocissimi, senza più dover interessare il Tribunale e costi limitati: «Soprattutto è a costo zero», sottolinea Bristot, «non è necessaria nemmeno una marca da bollo, tranne naturalmente il rimborso dei legali. Abbiamo fatto tutto io e la Resenterra, con l’indispensabile supervisione del procuratore, perché se sbagli qualcosa, sei di nuovo costretto a passare per la struttura del tribunale».
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