Ditte cinesi, a Belluno sono 65 In Veneto allarme «mafia gialla»
BELLUNO.
Il pericolo di infiltrazioni criminali di etnia cinese nel tessuto economico del Veneto è reale secondo il Procuratore della reppublica reggente di Venezia, Carlo Mastelloni. Nella regione i cinesi sono passati dai 10.062 del 2002 a circa 25 mila del 2008. Secondo i dati di Unioncamere, Padova è la provincia con il maggior numero di ditte cinesi (1581; il 26,8% del totale Veneto, al sesto posto in Italia). Solo da Padova nel 2009 sono stati trasferiti all'estero 101 milioni di euro, 34 dei quali verso la Cina. A Venezia le ditte cinesi erano fino al 2008 1.107, a Treviso 919, a Verona 778, a Rovigo 740, a Vicenza 608 e a Belluno 65. Il magistrato cita solo due delle indagini o piste investigative più recenti: un sequestro di persona nell'ambito della comunità cinese, e l'ipotesi di riciclaggio di denaro di esponenti della mafia "gialla" al Casinò di Venezia. L'espandersi della criminalità del "Dragone", soprattutto negli ambiti economico-finanziari del Veneto, è un fenomeno più che evidente a detta del magistrato. La comunità cinese, anche in Veneto, si manifestata con il più alto tasso di incidenza nella proprietà di case e di imprenditorialità e per il più basso tasso di disoccupazione. Per questo il magistrato ha promosso un tavolo tecnico con il vertice regionale della Guardia di finanza perchè sia preso in considerazione il problema con continuità, in sinergia con le varie forze dell'ordine.
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