Dissesto sul Fadalto in bilico 2mila metri cubi

FARRA D’ALPAGO. La grande frana del Fadalto verrà controllata anche attraverso il satellite. È quanto prevede un progetto europeo che i Comuni dell’Alpago si sono fatti finanziare da Bruxelles, e al quale si aggancerà anche il Comune di Vittorio Veneto. Intanto, però, continua la vigilanza a piedi.
Ieri mattina, come sentinelle del bosco, il sindaco di Farra d’Alpago Floriano De Pra, il vicesindaco di Vittorio Veneto Alessandro Turchetto e il geologo Luca Salti, alle 7.30 si sono incamminati, zaini in spalla, lungo il sentiero del Gaviol e sono saliti fino alla sommità della costa franata.
Qui hanno trovato conferma ai loro sospetti: ci sono quanto meno 2 mila metri cubi di sassi e terra che stanno per distaccarsi dalla roccia. Dieci metri sopra il distacco avvenuto in luglio di oltre 60 mila metri dubi di materiali corre una frattura per una quarantina di metri. L’apertura che fino a qualche settimana fa era limitata ad una ventina di centimetri si è allargata a 40.
«È la dimostrazione che la parete è in movimento e che potrebbe cadere da un momento all’altro», conferma De Pra, che conosce la zona come le proprie tasche, percorrendola ripetutamente in lungo ed in largo. Sarebbero sufficienti una microscossa e una precipitazione più abbondante delle precedenti.
«Nulla comunque di pericoloso per le persone e le abitazioni», assicura il geologo. Turchetto, De Pra e Salti sono rimasti sul corpo della frana fino a poco prima di mezzogiorno. Hanno aggirato l’area del distacco e tenendosi a distanza di sicurezza dal precipizio l’hanno percorsa per tutto il fronte di larghezza, arrampicandosi nel bosco ceduo.
«Ci saranno sicuramente altri distacchi e il tonfo a valle non mancherà di far sobbalzare i residenti», anticipano De Pra e Turchetto, «ma il materiale non è voluminoso, quindi si fermerà ai piedi della montagna». Il geologo si è dato due giorni di tempo per confrontare i dati raccolti e fare – già domani – un’analisi puntuale della situazione.
L’intendimento dei Comuni di Vittorio Veneto e Farra d’Alpago è quello di prendere ogni possibile precauzione per tranquillizzare la popolazione del Fadalto e studiare, allo scopo, eventuali interventi prima del maltempo autunnale, che potrebbe riservare brutte sorprese.
Nei prossimi giorni è previsto un nuovo vertice anche con la Protezione civile regionale. Sulla cresta della montagna sono state riscontrate, ancora una volta, le tracce dei camosci, che popolano questo versante della montagna. Tra le altre preoccupazioni non manca quella che gli ungulati possano precipitare – ci sono in zona anche cervi e caprioli – facendo i percorsi abituali, che la frana, però, ha interrotto.
Dall’alto Salti ha potuto verificare, insieme a Turchetto e De Pra che è possibile individuare un nuovo tracciato per il sentiero del Gaviol, oggi stoppato dalla frana e reso impercorribile, seppur parzialmente, da una delibera dei due Comuni.
Francesco Dal Mas
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