Disservizi in Alpago nel recapito delle bollette: «Colpa dei tagli delle Poste»

La Slc Cgil protesta: «La società negli anni ha ridotto il personale e ampliato le aree delle consegne». Musolino:  «Portalettere gettati allo sbaraglio senza formazione»

Il sindaco Peterle controlla le centinaia di lettere Imu restituite al Comune
Il sindaco Peterle controlla le centinaia di lettere Imu restituite al Comune

Il taglio del personale abbinato ad una mancata conoscenza del territorio: sono queste le cause del disservizio che si è creato in Alpago, secondo Adriano Musolino, referente della Slc Cgil di Belluno che spezza una lancia a favore dei portalettere che non sono riusciti a recapitare le lettere con le cartelle dell’Imu e punta il dito contro Poste Italiane rea «di aver attuato in questi anni politiche di tagli che ora portano a questi risultati».

Il sindacalista si dice preoccupato per il futuro del servizio postale in provincia considerando che «questa azienda deve garantire il servizio universale, ma ad oggi il contratto per questa attività scadrà nel 2026. E dopo cosa succederà, considerando che si parla ancora dell’intenzione del governo di vendere la propria quota all’interno della società? Una volta che la società sarà completamente pubblica, il servizio universale non interesserà più perché non remunerativo».

Musolino evidenzia poi come questa situazione incresciosa interessa non solo l’Alpago ma un po’tutta la provincia dove le mancate consegne della corrispondenza sono all’ordine del giorno. «Si consideri che quando un postino manca perché malato o in ferie, non viene sostituito e quindi quando ritorna al lavoro si trova con tutta la corrispondenza arretrata da consegnare».

A questo si aggiungono sempre più spesso i ritardi sullo smistamento. Da Padova dovrebbero arrivare i furgoni nel Bellunese entro le 5 per permettere agli smistatori – che sono nove in tutta la provincia ubicati in via del Candel a Belluno e assunti con contratti part time da 3,5 ore al giorno per un salario da 900 euro mensile – di poter dividere le lettere per territori e per indirizzi per poi consegnarle ai postini entro le 6.

«Ma ad oggi abbiamo moltissime segnalazioni di ritardi di quasi un’ora nell’arrivo dei furgoni e questo implica che le lettere non vengono divise e quindi il postino è in difficoltà», spiega il referente della Slc che evidenzia poi come «in questi anni Poste ha assunto personale che per la maggior parte arriva da altri territori per cui oltre a non conoscere le realtà in cui vengono inseriti, se tutto va bene si trovano ad avere un affiancamento di un paio di giorni al massimo da parte dei loro colleghi esperti, per poi essere buttati allo sbaraglio a fare le consegne. Nella peggiore delle ipotesi, invece, l’affiancamento non viene neanche fatto. E allora come possiamo pretendere che con un aumento della mole di lavoro, non conoscendo il territorio possano riuscire nel giro di un giorno a fare le consegne in modo corretto? ».

Musolino si augura che Poste non attui delle sanzioni nei confronti dei portalettere che seguono l’Alpago. «Sarebbe davvero ingiusto visto che qui la colpa è solo di Poste che ha investito tutto sulla cosiddetta “linea Corrieri” cioè sulla consegna di pacchi dove si fa business e tralasciando gli altri settori. A breve», prosegue il sindacalista, «dovrebbero arrivare in provincia 16 nuovi portalettere che andranno a coprire soltanto in parte tutti i posti lasciati liberi in questi anni da chi è andato in pensione».

A questo, poi, si aggiunge il fatto che sempre di più le zone delle consegne si sono dilatate per cui ogni postino deve coprire distanze anche di 100 chilometri in una giornata. «Per questo è stato aumentato l’orario di lavoro settimanale che passa da 36 ore a 39, in un momento in cui le aziende pensano a ridurre l’orario. E questo per uno stipendio di 1200 euro mensili, somma che non basta nemmeno per pagare un affitto e le spese in questa provincia».

Musolino quindi passa all’attacco evidenziando che «la società italiana che dovrebbe essere leader nella logistica si rende poi protagonista di questi episodi degni di una impresa che di logistica pare saperne poco. Serve un cambio di passo che purtroppo non credo arriverà visto che la società punta al risparmio sul capitale umano». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi