Dissequestrato il Vizietto e tornate alcune famiglie Fiori: «Ma i detriti sono lì»

Dissequestrato il ristorante Vizietto. Tolti i sigilli al locale di San Vito di Cadore andato a fuoco nel pomeriggio del 19 gennaio, quando era chiuso per la pausa tra il pranzo e la cena. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica e delegate alla polizia scientifica e ai vigili del fuoco sono finite e le cause del rogo dovrebbero essere colpose. L’incendio sarebbe stato scatenato dal malfunzionamento di una stufa, che faceva parte dell’impianto di riscaldamento della terrazza esterna, che guarda via Nazionale.
L’ingresso del caseggiato al numero 51 è tornato agibile e alcune delle famiglie residenti hanno potuto far ritorno nei rispettivi appartamenti. Le altre dovranno aspettare ancora un po’ di tempo e rimangono ospiti di parenti o in altre sistemazioni. Miracolosamente risparmiato dalle fiamme il centro estetico “Non ti scordar di te”, che già ai primi di febbraio è stato riaperto, dopo alcuni giorni di necessari accertamenti.
Le tracce dell’incendio rimangono visibilissime sia all’esterno del locale che ai piani superiori e questo rimane un problema per l’amministrazione comunale di San Vito: «I detriti sono ancora tutti al loro posto», sottolinea il vicesindaco Andrea Fiori, «abbiamo saputo del dissequestro con una ventina di giorni di ritardo, ma non è tanto questo il problema che ci preoccupa. Le transenne sono state cambiate, però quello che rimaneva del locale è ancora al suo posto e non è certo un bel vedere, considerato che siamo sulla statale 51 di Alemagna e San Vito dovrebbe essere ancora un paese a vocazione turistica. Nulla è stato spostato».
I danni erano stati stimati in un milione di euro e due persone erano state ricoverate all’ospedale per intossicazione. Panico soprattutto per una donna con un cagnolino, che avrebbe voluto calarsi da una terrazza (sia lei che l’animale sono stati salvati dai vigili del fuoco). Il Comune non sa ancora niente, nemmeno sulla causa ufficiale del rogo: «Non siamo stati informati, ma cercheremo di capirci di più», conclude Fiori, «soprattutto quando tutti gli inquilini avranno potuto far ritorno negli alloggi di competenza». —
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