Disastro a Gosaldo Persone evacuate due ponti crollati e la strada franata
/ GOSALDO
Sedici persone evacuate, due che non si è riusciti a spostare dalla propria abitazione per difficoltà logistiche, due ponti portati via dall’acqua, una casa a rischio, la provinciale della Valle del Mis franata, quella che collega con Rivamonte chiusa. È Gosaldo l’epicentro agordino dell’ennesima alluvione che ha colpito duramente la vallata tra sabato e ieri.
Un quadro drammatico quello che il sindaco Stefano Da Zanche (per lui, eletto a settembre, un battesimo di fuoco) ha dovuto ricomporre a partire dalle prime ore della giornata di ieri. I vigili del fuoco volontari del paese si erano diretti per un sopralluogo verso le frazioni di Ren e Coltamai in Valle del Mis.
Per arrivare a destinazione hanno dovuto transitare sul ponte che passa all’altezza della confluenza tra Mis e Val de le Eghe e che collega i Bitti a Ren.
«Una volta sopra», spiega il sindaco Da Zanche, «si sono sentiti il terreno cedere. Hanno fatto in tempo a scendere, poi, tempo due secondi, e il ponte è crollato. Il mezzo, però, è rimasto nell’alveo».
Assieme a questo ponte, ne è poi crollato un altro più a valle che collega altre case dei Bitti con Ren. Gli abitanti di Ren, Coltamai e dell’altra frazione vicina dei Botter erano senza luce e senza acqua. Dopo l’atterraggio dell’elicottero del Suem a Ren nel pomeriggio è stata presa la decisione di evacuarli assieme ai cinque compaesani di Laveder, la frazione che sta a monte di Ren e che è irraggiungibile a causa di una frana e dell’acqua che hanno investito la comunale.
«Quelli di Laveder (evacuati con l’ausilio del soccorso alpino, che ha dovuto fare i conti con una situazione difficile) hanno voluto tornare autonomamente a casa e altri due si sono fatti venire a prendere da amici», spiega il sindaco, «per gli altri avevamo preparato vari spazi a Gosaldo in modo che, vista l’emergenza Covid-19, potessero stare divisi: quattro sono alloggiati nella casetta della Croce Rossa, due alle ex scuole medie e altri tre sono invece da conoscenti».
Due, purtroppo, hanno dovuto rimanere nella propria casa.
«Si tratta di una coppia di stanza ai Botter», dice Da Zanche, «una frazione dopo Coltamai raggiungibile con un sentiero lungo 7-800 metri. È stato impossibile andare a prenderli. Ci hanno provato sia gli uomini del soccorso alpino che i vigili del fuoco».
Intanto i proprietari delle case ai Bitti tremano.
«L’acqua uscita alla confluenza tra la Val de le Eghe e il Mis», dice Francesca Selle, moglie di uno di loro, «ha allagato tutti i terreni, ha portato via tanto materiale che si trovava su uno spiazzo di cemento e ha lambito la casa. Siamo molto preoccupati. Il problema è dovuto al fatto che i torrenti erano pieni del materiale portato da Vaia e, nonostante i numerosi solleciti, non sono stati puliti. Il materiale ha fatto diga ed è successo quello che è successo».
Con la sp 3 chiusa verso Rivamonte a causa di cedimenti alla sede stradale e di schianti, le uniche buone notizie vengono dalla 347 del passo Cereda che è stata riaperta sul lato Primiero (c’erano i cavi dell’alta tensione in strada) ed è rimasta sgombera sul lato Forcella Aurine-Agordo. È invece chiusa da sabato sera la provinciale che congiunge Voltago a Rivamonte a causa di una grossa frana caduta nei pressi del ponte sul Sarzana. A Voltago c’è uno smottamento anche ai Bertoi ed è stata proposta una guardiania per un edificio disabitato a bordo strada sull’orlo di una scarpata a Frassené.
A Rivamonte una frana ha ostruito la comunale per Montas (il sindaco Nino Deon è isolato), un rio è esondato a Villagrande, è franata la silvo-pastorale all’ex latteria dei Tos, ci sono stati smottamenti nella Val de le Segalere dove erano in corso i lavori dei servizi forestali. A Paluch, infine, il vento ha portato via le tegole a un’abitazione privata. Da verificare la situazione delle scogliere del torrente Imperina all’ex centro minerario.
Nella Conca Agordina si sono registrati problemi anche a Taibon.
«Ho chiuso la strada per la Valle di San Lucano che nella notte tra sabato e domenica è stata interessata da slavine in più punti», dice il sindaco Silvia Tormen, «Col di Prà è la frazione maggiormente colpita con una casa (evacuata sabato sera) investita da una slavina, la viabilità interna danneggiata a causa della tanta acqua deviata dal suo corso sempre a causa della slavina e un’altra abitazione con gli scantinati allagati». —
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