Disabili psichici, integrazione con lo sport

Domani prende il via “Compagni di cordata”, progetto Uisp centrato sul nordic walking

FELTRE. È innovativa, a livello nazionale, la manifestazione “Compagni di cordata”, su progetto Uisp di Belluno (Unione italiana sport per tutti), che integra nell'attività sportiva del nordic walking le persone con disabilità psichica. “Compagni di cordata”, edizione locale del bando nazionale finanziato dal ministero del lavoro per imparare a stare insieme attraverso il movimento fisico, è una delle dieci premiate a livello nazionale e partirà domani pomeriggio dal Vincheto a ritmo di nordic walking. Una decina di ragazzi della comunità terapeutica residenziale protetta (Ctrp) sarà accompagnata da tre volontarie dell'associazione “Tutti in campo”, da una decina di studentesse dei licei Renier a indirizzo sociale di Belluno, dall'Uisp e dalle istruttrici Stefania Pillon e Sonia Matten, per imparare a coordinare il movimento, per fare sport e per insegnare alle persone senza disabilità cosa vuol dire rapportarsi con persone che soffrono di disturbi della sfera psichica.

Il progetto, unico in Italia assieme alla Sicilia che coinvolge persone con disagio psichico, è stato presentato ieri dalla presidente Uisp, Alice De Toni, dal direttore del dipartimento di salute mentale Massimo Semenzin, da Carla Viale e Maria Gorza per l'associazione Tutti in Campo e da Stefania Pillon istruttrice di nordic walking. Le uscite previste sono cinque con una residenziale (due giorni e una notte) ancora da definire, ha sottolineato la presidente De Toni.

«Si è costituito un gruppo misto, una decina di utenti della Ctrp e altrettanti studenti del liceo Renier, con l'obiettivo di far interagire le persone rispetto a una disciplina sportiva accessibile, efficiente sia dal punto di vista della performance che dei costi, trattandosi di uno sport economico». Un progetto che oltre a «lasciare qualcosa per il dopo», cioè creare le premesse per una continuatività agita a livello personale, come ha sottolineato l'istruttrice Stefania Pillon, si rivela importante nella prospettiva di contrasto allo stigma della malattia mentale e a favore dell'inclusione sociale.

Questo ha tenuto a sottolineare Massimo Semenzin, psichiatra e capodipartimento salute mentale, che ha sempre potuto contare sulla collaborazione, ormai consolidata, con l'associazione Tutti in Campo presieduto da Carla Viale.

Ed è stata proprio Maria Gorza del sodalizio nato a Pullir dove sono concentrate tutte le residenze sanitarie di riconversione psichiatrica, a evidenziare la caratteristica innovativa del progetto Uisp: rispetto ai tornei sportivi nazionali e regionali ai quali gli utenti dell'Usl hanno sempre partecipato, «questa volta l'integrazione nello sport si completa nell'interazione fra gruppi che appartengono a contesti diversi».

Laura Milano

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