«Dirottate i mezzi pesanti in pianura»

PIEVE DI CADORE. «Dopo quanto è successo in mattinata, quando a causa di un bilico polacco la strada statale di Alemagna che in questi giorni è ritornata sul tracciato della Cavalera è rimasta...
LUCA TOMMASINI CHE DIRIGE IL TRAFFICO
LUCA TOMMASINI CHE DIRIGE IL TRAFFICO

PIEVE DI CADORE. «Dopo quanto è successo in mattinata, quando a causa di un bilico polacco la strada statale di Alemagna che in questi giorni è ritornata sul tracciato della Cavalera è rimasta interrotta per delle ore, come sindaco del Comune di Perarolo, non posso fare altro che una richiesta. Chiedere che i grossi mezzi di trasporto che utilizzano questa strada solo in transito vengano dirottati verso la pianura veneta e verso il Nord Europa lungo la direttrice del Brennero in modo da non interessare più le Dolomiti». È veramente arrabbiato Pierluigi Svaluto Ferro, sindaco uscente di Perarolo, al termine di una giornata che ha trascorso lungo la strada della Cavallera per contribuire allo scorrimento del traffico. «Non posso parlare di variazioni agli orari delle "finestre", di apertuta della galleria», aggiunge, «perché questo non può essere un compito dei sindaci, ma di chi deve prendere la decisioni, cioè l’Anas e la Prefettura. Un fatto è certo: così non funziona». Altrettanto arrabbiato il sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti. Trovatasi ferma in coda ad Ospitale, imbottigliata nel traffico causato dall’incidente al camion polacco, ha chiesto informazioni al 112 per capire cosa stesse succedendo e si è sentita rispondere dal centralino del comando carabinieri di Rimini. Militari che comprensibilmente non erano a conoscenza dell’incidente sulla Cavallera.

«Sono rimasta in coda oltre 45 minuti», spiega Maria Antonia Ciotti, «e sono stata fortunata perché, una volta arrivata nel centro abitato di Perarolo, ho potuto imboccare, come facevano in molti, la deviazione che porta verso Caralte. Anche su quella strada traffico a rilento e sempre in coda. Per fortuna che c’è quella strada: cosa succederebbe se non fosse percorribile? Il risultato è che sono arrivata a Pieve un’ ora in ritardo sull’orario previsto». ù

«Ritengo non sia possibile continuare in questo modo», contesta il primo cittadino di Pieve, «nessuno può più programmare i tempi di percorrenza di un viaggio, nemmeno a Belluno. Sono convinta che si possa e si debba fare di più, perché i mesi da passare sono ancora tre e mezzo ed è un disastro, anche perché non tutto quanto era stato deciso nelle riunioni in Prefettura è stato attuato».

Vittore Doro

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