Dimessi quasi tutti gli operai feriti alla funivia Ciampac

CANAZEI. All’indomani di una giornata di tensione che, alle otto del mattino, ha fatto tremare, insieme con l’impatto violento delle funivie Ciampac, i sette operai a bordo della cabinovia a monte...

CANAZEI. All’indomani di una giornata di tensione che, alle otto del mattino, ha fatto tremare, insieme con l’impatto violento delle funivie Ciampac, i sette operai a bordo della cabinovia a monte (tre dei quali bellunesi), la società d’impianti Sitc e l’intera Val di Fassa, Canazei ieri si è svegliata con una buona notizia. Sei degli uomini coinvolti nell’incidente, ovvero l’agordino di Rocca Pietore Massimiliano Bressan assieme a Maurizio Bernard, Giorgio Giacomelli, Mauro Fersuoch e Alessandro Soppera, stanno bene e, tre nel pomeriggio di giovedì e tre nella mattina di ieri, sono stati dimessi dagli ospedali di Trento, Bolzano e Cavalese dove sono state accertate loro solo lievi contusioni. In procinto, poi, di lasciare il nosocomio fiemmese pare sia pure il settimo operaio: Renato Daprai, che ha riportato una microfrattura a una costola. «Con la rassicurazione sulle buoni condizioni di salute dei nostri operai - afferma Daniele Dezulian, presidente del consorzio impianti a fune Val di Fassa e Carezza, che giovedì ha vissuto momenti d’apprensione - l’aspetto più preoccupante della vicenda è volto al meglio. Ora possiamo concentrarci sulle questioni tecniche». Riguardo alle indagini sulle cause dell’incidente, dopo i primi interventi di carabinieri, autorità giudiziaria e ispettorato del lavoro (e l’arrivo concitato ad Alba pure dei tecnici della Doppelmayr che ha costruito l’impianto), ulteriori accertamenti saranno effettuati la prossima settimana. E, in attesa di capire cosa abbia impedito alle cabinovie di rallentare nei pressi delle stazioni azionando i freni ma continuando a far girare il motore, la Sitc è già al lavoro per mettere in opera la funivia il prima possibile.

Intanto non c’è nessun indagato e non c’è ancora nessuna ipotesi di reato, ma la procura della Repubblica di Trento ha ordinato il sequestro della cabina di manovra e della sala macchine alla stazione di arrivo.

Elisa Salvi

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