Dieci anni di Dolomiti patrimonio Unesco: a Cortina mercoledì sarà festa grande

Una festa di tutti e per tutti: parola d’ordine fare rete. È questo il senso della giornata del 26 giugno, quando Cortina d’Ampezzo si trasformerà nel palcoscenico da cui festeggiare insieme le Dolomiti patrimonio mondiale, nel primo decennale del riconoscimento Unesco.
L’inserimento delle Dolomiti nella lista Unesco, promosso dal compianto Sergio Reolon, ha suggellato la nascita e la rinascita di un’idea: le Dolomiti sono un bene da tutelare e valorizzare nella sua composita unicità. Questo traguardo costituisce il più significativo riconoscimento internazionale, ma anche un punto di partenza per delineare strategie e percorsi futuri di sviluppo nel nome della sostenibilità.
Per questo le istituzioni e gli attori coinvolti hanno agito all’unisono e in sinergia, per la realizzazione di un obiettivo comune e di una lunga stagione di oltre 140 eventi che accompagneranno questo importante compleanno fra Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto. I festeggiamenti del decennale sono stati presentati ieri mattina a Cortina.
«Dopo 10 anni», ha dichiarato Graziano Pizzimenti, assessore alle infrastrutture della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, «possiamo affermare con grande soddisfazione che l’ambiziosa sfida iniziale ha innescato un processo virtuoso che non manca di dare risultati molto positivi per il territorio. Oggi la Fondazione è apprezzata nel suo ruolo di piattaforma che promuove la gestione congiunta del patrimonio mondiale. Anche a livello nazionale e internazionale le Dolomiti sono uno dei siti più conosciuti non solo per il loro valore geologico e paesaggistico ma anche per le attività che vengono svolte. Comunicare i valori del riconoscimento è relativamente facile», osserva Pizzimenti, «più complicata è a volte la comunicazione interna, quella tra territori tanto diversi e ricchi di peculiarità. Ma anche su questo i passi avanti in dieci anni sono stati davvero apprezzabili: in molti contesti in cui portiamo avanti il nostro (talvolta poco visibile) lavoro di tessitura, si è ormai affermata l’abitudine di parlare del Patrimonio dolomitico nel suo complesso, di ciò che unisce le cinque province e non di ciò che le divide».
«Le Dolomiti non sarebbero tali senza le persone che le abitano e che ne curano il territorio», ha ricordato Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, «per questo il decennale è in primis la festa delle comunità dolomitiche, che ne hanno plasmato l’eccezionale paesaggio attraverso un eroico lavoro di allevamento e coltivazione in condizioni spesso estreme. Garantire oggi, dopo l’uragano Vaia, una diffusa vivibilità delle terre alte è uno degli obiettivi principali per assicurare un presidio efficace dei luoghi riconosciuti patrimonio mondiale». –
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